Definitivamente alle spalle una delle fasi più turbolente della sua carriera, tra infortuni, un trasferimento mancato e la nazionale svanita, Ivan Ilic è pronto a riprendersi progressivamente il Torino. Vanoli lo ha già messo in guardia: il tempo dei bonus è finito, da adesso si gioca tutto. E in casa granata il focus si sposta su di lui, perché il tecnico ha sempre avuto un credo: nessuno resta fuori dal progetto. E Ilic, ora più che mai, deve dimostrare di poter essere ancora un valore aggiunto.


FOCUS
Torino, ora tocca a Ilic: Vanoli lo sprona, il centrocampo a tre può rilanciarlo
L’obiettivo: riconquistare il posto
—Il centrocampista serbo era regolarmente in panchina nell’ultima sfida casalinga contro l’Empoli, ma non è stato impiegato nemmeno a gara in corso. L’obiettivo, sia personale che societario, è chiaro: Ivan deve tornare ad accumulare minuti, anche per giustificare l’investimento pesante fatto su di lui e per evitare che la stagione si concluda nell’anonimato. Il club vuole che giochi, Vanoli pure, ma tutto passa da lui. "Con Ilic sono stato diretto - ha detto Vanoli -. Ho bisogno di un giocatore continuo, non di uno che faccia due partite bene e quattro no". Il serbo, del resto, ha pagato a caro prezzo una stagione finora vissuta più in infermeria che sul campo: 14 gare saltate per problemi fisici, appena 8 presenze da titolare e una Nazionale persa per strada.
Il centrocampo a tre…
—Eppure, uno spiraglio si apre, ed è legato a quel centrocampo a tre che Vanoli ha rispolverato, seppur con riserva, contro l’Empoli. Ricci, Casadei e Gineitis non hanno fatto male, ma l'armonia va costruita. Ed è proprio in quella mediana a tre che Ilic potrebbe trovare la chiave per rilanciarsi, inserendosi come interno di qualità e ordine. Una soluzione che, se perfezionata in allenamento, potrebbe diventare un’arma tattica utile nelle prossime settimane, anche per restituire al Toro un maggiore equilibrio. Non sarà però una passeggiata. La concorrenza è serrata: Casadei ha portato muscoli, dinamismo e inserimento, Ricci è insostituibile, Gineitis è in crescita costante. In questo scenario, Vanoli predica meritocrazia e Ilic dovrà sudarsi ogni minuto in campo. La gestione sarà graduale, ma l’allenatore granata punta a recuperarlo mentalmente prima ancora che fisicamente. Anche perché il Torino ha bisogno di tutti. Vanoli lo ha ribadito fin dal suo arrivo, lavorando sull’inclusione di ogni elemento della rosa. E Ilic non fa eccezione. "Ivan ha tutto per diventare un punto fermo – ha spiegato ancora Vanoli – ma ora deve dimostrarlo".
Sirene dall’est Europa per lui
—C’è di più: senza un ritorno stabile tra i titolari, l’estate potrebbe riproporre le sirene russe che già a gennaio avevano sfiorato il centrocampista serbo. Lo Spartak Mosca, su tutti, non ha mai nascosto l’interesse per il classe 2001. Per ora, però, il presente si chiama Toro. E il Torino, per questo finale di stagione, ha bisogno di un Ilic ritrovato, pronto a rimettersi in gioco e a riconquistare la fiducia e magari riaprire anche il capitolo Nazionale.
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