Come era già successo nella gara d'andata, sono stati i calci piazzati a decidere il derby della Mole. Il problema pesa non poco per i granata, che hanno già lasciato diversi punti pesanti per strada prendendo gol su sviluppi di palle inattive. Ad ottobre era stato un colpo di testa di Vlahovic a decidere la partita, all'Allianz Stadium sono state addirittura tre le reti bianconere da calcio piazzato.
IL TEMA
Torino, palle inattive incubo ricorrente. E il problema non è (solo) la fisicità
Un derby deciso dai piazzati: quante disattenzioni
—"Ci sono state disattenzioni e significa che non siamo ancora una squadra vera per vincere questo tipo di partite" ha analizzato Juric al termine della gara. Ha sicuramente pesato una troppa poca cura dei dettagli, aspetto fondamentale quando il livello delle partite si alza. Il calcio d'angolo del momentaneo 2-2 era sicuramente evitabile (Djidji aspettava l'uscita di Vanja), ma la marcatura di Karamoh su Danilo è da rivedere ed è da discutere che dovesse essere il francese a occuparsi di quella zolla di area di rigore. Dell'imperdonabile disattenzione di Radonjic che ha permesso a Chiesa di crossare troppo facilmente sul gol del 3-2 si è già detto molto (Qui l'analisi dei gol), ma Bremer è saltato troppo solo: ai bianconeri è bastato spostare la palla per far saltare completamente il dispositivo della marcatura a zona del Torino. Infine anche sul gol del definitivo 4-2 la fase difensiva granata si è fatta cogliere troppo impreparata con un pallone che ha attraversato tutta l'area fino a giungere sul secondo palo. E così i granata hanno pagato a carissimo prezzo, vanificando quanto di buono era stato fatto sul piano del gioco.
Le motivazioni: limiti di fisicità ed altezza, ma non solo
—Ma il derby non rappresenta un caso isolato. Per sottolineare quante siano le difficoltà in casa Toro è sufficiente limitarsi alle gare disputate nel 2023: dei quattordici gol subiti in undici partite, la metà sono arrivati da calcio piazzato. "Per me è un problema di altezza" aveva analizzato Juric prima della gara contro l'Udinese, facendo riferimento alle difficoltà della squadra nel gioco aereo. Un concetto ribadito dopo il pareggio interno con la Cremonese: "Questa squadra ha limiti di fisicità e li paga". Concetti in parte condivisibili: facendo un confronto con la passata stagione, il Toro ha perso giocatori che potevano dare un contributo importante sui calci piazzati (Bremer, Pobega e Belotti, giusto per fare nomi). Ma sarebbe troppo semplicistica un'analisi che si limitasse a questo. Del resto è stato lo stesso Juric ad ammetterlo dopo il derby, facendo riferimento a disattenzioni pagate a caro prezzo.
L'analisi: Luperto era solo, Chiesa come Terzic a Firenze
—Di saltatori in rosa ce ne saranno anche pochi, ma da parte della squadra occorre più determinazione e una maggiore cura dei dettagli, come si può evincere da una rapida analisi dei gol subiti nel 2023. Contro Verona ed Empoli è stato presidiato male il primo palo su calcio d'angolo: Djuric svetta in mezzo a Djidji e Schuurs (sì, in questo caso un giocatore più alto avrebbe fatto comodo), Luperto è invece tutto solo e libero di colpire. Passando invece al gol di Jovic in Coppa Italia contro la Fiorentina, il problema è a monte: Jovic si libera di Rodriguez con una spinta al limite del fallo, ma tutto nasce da Terzic liberissimo di crossare. Una situazione analoga al terzo gol della Juventus, quando Chiesa ha avuto tutto il tempo per mettere il pallone in mezzo all'area. Disattenzioni e cura dei dettagli stanno dunque iniziando a pesare parecchio ed il problema diventa ancor più pesante per una squadra come il Toro.
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