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gazzanet
"Il tecnico Giampiero Ventura, che domani riprenderà la preparazione in Sisport in vista della trasferta al Bentegodi contro l'Hellas Verona, è intervenuto sulle colonne di Tuttosport, richiamando l'attenzione su quelli che sono i principi cardine del "suo" Toro: umiltà, voglia di lavorare e massima concentrazione. "Ricordo i tempi di Castellammare, lì capii che avevamo svoltato. La squadra non guardava più al singolo, ma metteva il gruppo davanti ad ogni cosa. E da lì la piazza ci ha seguito".
"Apre così l'allenatore, stuzzicato dalle domande dei colleghi giornalisti, per poi proseguire: "Ora il percorso prosegue e possiamo continuare a sognare, ma non dobbiamo inseguire i sogni con le parole, bensì con i fatti. Faccio due esempi: Stevanovic e Bruno Peres. Il primo aveva, e ha ancora, doti calcistiche straordinarie. Ma in carriera non ha mai avuto la giusta dose di forza mentale e quindi non è riuscito ad esprimere al meglio il suo potenziale. Se penso alla carriera che averebbe potuto fare, parliamo di un ragazzo che si è bruciato. Ora è andato a giocarsi quella che potrebbe essere la sua ultima grande occasione, gli ho detto di chiedere scusa a se stesso, perché avrebbe potuto fare molto di più. Peres lo scorso anno stava crescendo a vista d'occhio, poi ha fatto quell'eurogol e incredibilmente lo abbiamo perso per i due mesi successi. Baselli non deve commettere gli stessi errori, anzi. Lui è appena al 50% delle sue potenzialità e lavorando sul campo potrà arrivare al 100%. Prima matura, prima resta umile, più breve sarà il suo percorso di crescita. Lo stesso vale per Zappacosta, Belotti, Acquah e tutti gli altri".
"Si chiude con una battuta sulla carriera del tecnico: come mai non ha mai allenato una grande? La risposta scalda il cuore: "Perché la sto costruendo".
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