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Sembrano passati secoli, eppure rieccoci qua. Erano esattamente le ore 15:00 dell’11 Maggio 2014 quando, davanti a uno Stadio Olimpico tutto esaurito, andò in scena l'ultimo "vero" Torino-Parma. Un match di fuoco, valido per la 37^ giornata di campionato e vera e propria gara-spareggio per un posto nella successiva Europa League. Con una vittoria i granata avrebbero chiuso definitivamente il discorso qualificazione assicurandosi, di fatto, il sesto posto matematico in classifica. Ma all'Olimpico non andò esattamente così: pareggio per 1 a 1 e discorsi rimandati all'ultima giornata di campionato, al termine di una partita ricca di emozioni.
IL MATCH - La partita comincia in una cornice di pubblico straordinaria e la tensione si fa sentire. Un inizio di match privo di emozioni, fino al 42’: Paletta sbaglia un retropassaggio e favorisce Immobile che - lanciato involontariamente a tu per tu con Mirante - scarta il portiere e porta in vantaggio il Torino. È il ventiduesimo gol in campionato per l'ex attaccante del Genoa. La prima frazione termina così: Torino in vantaggio e i 20 mila dell'Olimpico in festa. Nella ripresa però qualcosa cambia: la squadra di Ventura si intimorisce e il Parma prende coraggio. Al 18’ della ripresa l'episodio che dà una scossa psicologica al match: Lucarelli espulso e Parma in inferiorità numerica. Il Torino allora si rilassa e la squadra di Donadoni si riversa in avanti per giocarsi il tutto per tutto. E alla fine il gol arriva: al 25' Glik stende in area Acquah, è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Antonio Cassano. Padelli lo ipnotizza ma non basta: Biabiany è il più lesto sulla ribattuta ed insacca il pallone in rete, 1 a 1. La partita allora si innervosisce e al 28' arriva anche l'espulsione di Immobile (somma di ammonizioni) a causa di una presunta simulazione in area di rigore. Il Torino protesta ma finisce in parità: discorsi rimandati all'ultima di campionato.
IL FALLIMENTO - La cronaca è poi nota a tutti: Torino fermato dalla Fiorentina e Parma vittorioso contro il Livorno. È festa grande in Emilia, ma alla fine è la squadra di Ventura ad andare in Europa League. La squadra del patron Girardi non ha i requisiti idonei per ottenere la licenza Uefa. Scoppia il caso. Un caso che fa scalpore a livello nazionale ed internazionale: il Parma ha milioni e milioni di debiti e, l'anno successivo, alla fine arriva il fallimento. Quella che si affaccia al campionato 2015 è una società in enorme difficoltà: una squadra rivoluzionata e strozzata dai problemi economici. Il Torino vincerà facilmente entrambi gli scontri diretti (1-0 in casa e 0-2 in trasferta), ma quello - ci piace pensare - non era il "vero" Parma. Il fallimento, la Serie D, la rinascita: a distanza di quattro anni rieccoci qui. Torino-Parma forse non sarà uno scontro diretto con vista europea, ma finalmente è uno scontro diretto che ha riacquistato il suo fascino.
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