Eraldo Pecci, uno dei protagonisti della vittoria dello scudetto del 1975-1976 da parte del Torino, presente al Memorial Don Aldo Rabino organizzato dal TC Sicilia Granata, ha analizzato con noi il momento attuale del club granata. Dal cambio di allenatore, sino al calciomercato che a breve aprirà i battenti.
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Torino, Pecci: “Giaccherini può essere molto utile a Sinisa”
Mi può descrivere la mentalità Toro?
"La mentalità Toro è un senso di appartenenza, è una maglia, è storia. Ha pochissimi confronti in Italia e nel mondo ed essere del Toro non vuol dire necessariamente vincere, ma avere la giusta fame, coltivare determinati valori e dare sempre il 100%, poiché, quando lo dai e magari non vinci, hai fatto ugualmente il tuo dovere".
Qual'era il suo rapporto con "i Gemelli del gol"?
"Pulici e Graziani erano una coppia unica. Due giocatori fortissimi che, se il loro valore singolo era di dieci, dieci più dieci faceva trenta, poiché, per potenzialità, erano davvero incredibili. Se ne marcavi uno, c'era subito l'altro, era davvero impossibile contenere le loro qualità. Paolino Pulici, dal punto di vista dell'istinto, è stato davvero il miglior goleador che abbia mai visto. Il fiuto del gol di Paolino era nettamente superiore a quello di Riva, di Rossi o di qualsiasi altra punta. Anche se era meno completo rispetto ad altri giocatori era davvero strepitoso. Graziani invece era più completo, ma insieme erano letali. Per qualsiasi squadra era un bel vantaggio averli, perché sapevi sempre che un gol lo facevi".
Come commenta l'arrivo di Sinisa Mihajlovic?
"Sinisa è la persona giusta per il Torino. E' un tipo carismatico, quasi analogo alla mentalità Toro, che coltiva sempre la cultura del lavoro, come ha già dimostrato con le sue squadre precedenti. Come ha dimostrato al Milan, col passare dei mesi è solo migliorato: a settembre i rossoneri avevano un certo potenziale, mentre a febbraio erano nettamente più forti, quindi si può notare che il lavoro dell'allenatore è fondamentale".
L'addio di Ventura era doveroso?
"Il Toro ha fatto la giusta scelta, il calcio è fatto di cicli e come tali hanno un inizio e una fine. Aveva smesso di allenare Luigi Radice, aveva smesso persino Liedholm alla Roma o Sacchi al Milan o il più recente Klopp del BVB".
Cosa ne pensa delle voci di mercato che vedono Giaccherini al Torino?
"Emanuele non è di certo un top player, è arrivato a novembre a Bologna e lì ha fatto il salto di qualità. I giocatori di alta qualità li possono comprare solo le grandi società capaci di investire molto sul mercato. Giaccherini è un giocatore adatto alle squadre medie, dove può fare davvero bene. E' un ragazzo pieno di esperienza, la quale è stata accumulata anche grazie a delle avventure all'estero. Emanuele, per il calcio italiano, non sarà un ottimo giocatore, ma un buon giocatore e Mihajlovic può valorizzarlo al massimo. L'ex Juve potrebbe rendersi molto utile al Toro di oggi".
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