Un'altra mezza stagione persa per Vincenzo Millico. Il canterano granata nella giornata di ieri è stato sottoposto a esami strumentali che hanno evidenziato una distrazione alla coscia destra. Si tratta del quarto stop da quando è arrivato Marco Giampaolo sulla panchina del Torino. Sempre piccoli problemi fisici che hanno tolto continuità al ragazzo, che è stato convocato appena 4 volte in stagione e ogni partita è stato lanciato nella mischia nel finale, racimolando appena 32 minuti in totale.
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Torino, per Millico è il quarto stop: tra Covid e acciacchi, una mezza stagione persa
Focus / Nella giornata di ieri gli esami strumentali a cui è stato sottoposto il giocatore hanno evidenziato una distrazione alla coscia destra
CALVARIO - Per ripercorre le tappe del calvario serve tornare ad agosto, quando all'inizio del ritiro si fermò per un affaticamento muscolare e così perse le prime due amichevoli stagionali. Millico rientrò in tempo per giocare la terza e ultima partita pre-campionato (poi causa Covid il Torino non ne disputò altre), quella persa contro la Pro Vercelli. Contro le Bianche Casacche Giampaolo lanciò Millico dal 1' e lui lo ripagò portando in vantaggio il Torino. Prima della partita contro il Cagliari lo stop causa Covid e il rientro dopo la partita contro il Genoa. Il terzo forfait arriva nella rifinitura in vista della partita contro la Sampdoria. Nella settimana che porta al derby Millico ha lavorato a parte e l'altro ieri si è nuovamente fermato. La sfortuna, insomma, ci ha messo lo zampino.
FUTURO - Ma se il ragazzo non è ancora emerso come una risorsa, la malasorte forse non è l'unica causa. Innanzitutto c'è da valutare quanto Giampaolo creda in Millico. Quando ne ha avuto la possibilità non ci ha mai puntato davvero e l'esempio migliore è la partita di Coppa Italia contro la Virtus Entella, quando lo fece entrare a 15 minuti dalla fine. Il ragazzo, dal canto suo, ha commesso i suoi errori dimostrando scarsa maturità - e quanto successo con Longo nel finale della scorsa stagione è un caso emblematico -, ma allo stesso tempo c'è una gestione societaria discutibile. Millico non è mai stato mandato in prestito (clamoroso fu il mancato passaggio al Chievo nel 2019) e in due anni ha visto più panchina che campo. La continuità di gioco è fondamentale per un giovane, che altrimenti stenta a crescere. Si avvicina quindi il mercato di gennaio e con esso la necessità di capire quale strada imboccare con decisione per il futuro del ventenne attaccante.
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