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Torino-Pro Patria 1-1, Cairo: “Ho visto cose buone. Calendario? A Firenze non si vince da tanto…”

Cairo
Le voci / Le dichiarazioni del presidente del Torino al termine della seconda amichevole stagionale contro la Pro Patria
Nicolò Muggianu

Al termine di Torino-Pro Patria, seconda amichevole stagionale dei granata (qui la cronaca), è intervenuto ai microfoni di Torino Channel il presidente Urbano Cairo, che oggi ha festeggiato i quindici anni di presidenza (qui l'intervista alla Gazzetta dello Sport - qui quella a Radio 24). Prima della partita, il patron ha ricevuto sul prato dello stadio Olimpico-Grande Torino una targa celebrativa dal dg Antonio Comi. "E' un periodo molto lungo, un periodo di impegno, passione, lavoro, emozioni. I risultati sono stati buoni. Poi si può migliorare. Però siamo partiti dalle macerie e abbiamo portato stabilmente il Toro nella parte sinistra della classifica a parte l'ultima brutta stagione. Ora siamo qui con il nuovo mister e un nuovo direttore per aprire un nuovo capitolo".

Al patron granata viene poi mostrato un video in cui diversi capitani della sua era, da Bianchi a Comotto a Glik, lo salutano e gli fanno gli auguri. "Mi ha fatto piacere rivedere i miei capitani, dal primo che è stato Brevi, davvero bravo, uno che non mollava mai, estremamente determinato. E' arrivato in Serie A con noi a 40 ma se la è meritata tutta. Ricordo ancora una partita, Milan-Torino, in cui lui non poteva giocare per un problema alla caviglia ma se la fece fasciare e giocò facendo una grande prestazione. Poi bello rivedere anche Glik, un grande capitano, di un Toro che ha svoltato, ha fatto passi avanti importanti arrivando dalla B in Europa. Mi dispiacque venderlo, ma aveva voglia di fare altre esperienze. Rosina poi è stato uno dei primissimi giocatori, aveva molto talento, batteva ottime punizioni, ne fece uno bellissimo a Napoli. Era molto forte. Comotto poi è stato con me per un paio d'anni, era molto forte e con lui c'è un bel rapporto". 

Il rapporto con i calciatori si è evoluto in questi anni? "Inizialmente avevo voglia di essere presenzialista, di avere molto contatto con loro, andavo in camera loro nei ritiri. Ora non lo faccio più perchè sono cose che competono a direttore e allenatore. Però cerco sempre di trasmettere voglia di aiutare, anche solo con una parola di incoraggiamento nel momento giusto. Il rapporto diretto e umano è sempre importante". 

Il presidente commenta poi le prime due amichevoli. "Col Novara c'erano i titolari quindi la squadra era più completa, ma anche oggi ho visto cose interessanti; specie nel primo tempo, ho visto voglia di fare pressing alto e di giocare palla a terra. E' l'idea di Giampaolo. Poi nel secondo tempo sono entrati giocatori molto giovani che hanno comunque dato un contributo. Vedo da parte di tutti un buono spirito e voglia di apprendere i concetti nuovi. La strada è lunga ma il percorso è quello giusto". 

Mancavano contro la Pro Patria sette giocatori impegnati con le Nazionali. "E' sempre un orgoglio avere sette giocatori in Nazionale. Chiaro che sarebbe meglio averli con noi perchè il tempo è poco per lavorare, ma il fatto di averne tanti in Nazionale vuol dire che abbiamo una buona rosa". 

Il presidente poi parla del calendario: prima la Fiorentina poi l'Atalanta in casa. "A Firenze non vinciamo da tantissimi anni, dobbiamo risalire ai tempi di Pulici e Graziani. Certo, anche la seconda sarà molto impegnativa. Ma le gare sono tutte difficili, meglio partire subito con partite difficili per immergerci subito nel clima". 

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