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Torino e Pro Vercelli è già irrimediabilmente una sfida chiave: la prima ufficiale del nuovo Toro di Mihajlovic, infatti, è una partita da dentro o fuori, dove non si può sbagliare assolutamente, se si vuole andare avanti in questa Coppa Italia che ci proietta nel calcio "vero" già in piena estate. Davanti, i granata, si troveranno la Pro Vercelli di Moreno Longo, per una gara romantica e ricca di significati, ma soprattutto per un confronto tra idee di gioco - quelle di Miha e quelle dell'ex tecnico della Primavera - più simili di quanto si creda, pur con opportune differenze.
Anche la Pro Vercelli, così come il Torino, gioca con il 4-3-3: il modulo che già Moreno Longo aveva portato negli ultimi tempi in Primavera, e che adesso è quello definitivo della sua Pro. Dal punto di vista del gioco, quindi, il tecnico dei Leoni porterà all'Olimpico quel calcio già ammirato al Don Mosso: spinta dei terzini sino al cross dal fondo, utilizzo di un mediano che sappia giocare la palla e che sia fulcro del gioco, e soprattutto la presenza di un attaccante esterno più "di copertura" e di uno invece maggiormente votato all'azione offensiva (come Edera nella Primavera, ad esempio).
Ad ogni modo, è sicuramente presto per tracciare un profilo attendibile di entrambi i modelli di gioco, ancora allo stato embrionale, ma pare abbastanza chiaro che il nuovo schema del tecnico serbo del Toro si basi soprattutto sul concetto di "pressing", come più volte dichiarato dallo stesso Mihajlovic. La più grande similitudine tra i due 4-3-3, comunque, sembra essere il ruolo della punta centrale: sia Mihajlovic e sia Longo si affideranno ad un giocatore che sappia fare reparto, ma anche sacrificarsi. In questo senso, vengono preferiti giocatori atleticamente dotati, come Belotti da una parte, e Ebagua, Malonga ma soprattutto l'ex Morra dall'altra.
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