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Torino, qual è il tuo futuro nel 2015?

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L'Editoriale di Gino Strippoli / Calciomercato: Cairo, ancora alla finestra, cali presto almeno un tris d'assi! No a Denis, Gilardino e Lodi
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Sicuramente chi si aspettava i botti per Capodanno, è rimasto deluso. I botti non si sono sentiti, come d'altronde non lo sono mai stati nel mercato di gennaio nell'era Cairo.

Se tutti si aspettavano il primo acquisto, il primo rinforzo, l'attaccante che manca - come da certe dichiarazioni - ebbene così non è stato. Il Toro è alla finestra e intanto sfumano gli obiettivi, uno ad uno. Pinilla senza troppi fronzoli è stato acquistato dall'Atalanta e Zarate si sta accordando in Inghilterra. Il tempo passa e il Toro adesso è costretto a rincorrerlo.

Bisogna solo capire se la società ha intenzione in questo primo mese dell'anno di rinforzare davvero questa squadra, povera di qualità e che nel corso degli ultimi 6 mesi ha visto piano piano dilapidarsi la crescita che sia l'allenatore che i tifosi auspicavano.

Avevamo lasciato il Toro nel mese di giugno, forte, e lo abbiamo trovato a dicembre più debole della passata stagione. Qualche acquisto è stato centrato  - vedi Peres e per certi versi Martinez - ma sono giocatori che non hanno alzato il tasso tecnico della squadra. Altri sono di prospettiva, come Jansson e Gaston Silva, ma con la prospettiva non si gioca in campionato. Di prospettiva certo non sono Amauri e Quagliarella, ma il primo nonostante lo scetticismo generale si è dimostrato battagliero e volenteroso in campo ma senza gol, e il secondo dopo un avvio brillante è sembrato già stanco di giocare in questo Toro.

Poi c'è l'enigma Sanchez Mino: giocatore sicuramente tecnicamente valido ma che non ha trovato la giusta collocazione in questa squadra. Sicuramente il ragazzo non si è inserito negli schemi di Ventura, ma è altrettanto vero che le sue caratteristiche sono state snaturate: nel Boca Juniors giocava sulla fascia sinistra e non nel cerchio di centrocampo. Come non ricordare quello che doveva essere il fiore all'occhiello della campagna acquisti granata: Noverino. Un fallimento progettuale, idem dicasi per i riscatti di Larrondo e Barreto. Questi sono errori marchiani che una società come il Toro non può permettersi.

Onore alla difesa che sta salvando il salvabile! In tutti questi dubbi balla il futuro del Toro in questo 2015. Quali saranno gli acquisti di gennaio? Si è sempre detto che stagione dopo stagione questo Toro doveva crescere in maniera esponenziale, altrimenti la stagione sarebbe stata fallimentare. Ebbene: ad oggi la stagione granata può considerarsi fallimentare in campionato, mentre in Europa League rappresenta un piccolo successo. Ma si sa bene come nei campionati europei sia più facile giocare grazie al poco tatticismo delle squadre e soprattutto agli ampi spazi che vengono lasciati.

Il tempo incalza è il Toro è ancora fermo, al palo, e quella rete che deve gonfiarsi a favore granata rimane ferma ai gol di Glik, capocannoniere insieme a Quagliarella, in campionato.

Quali sono le strategie di mercato? L'assurdo sarebbe veder arrivare in maglia granata giocatori ormai attempati o "cotti a puntino" come Gilardino o Denis. Si parla da tempo del colombiano Zapata, un buon giocatore che sicuramente può regalare alla squadra tanta freschezza ma da solo non può certo risolvere il mal da gol di questo Toro. Così come il solo ritorno di Kurtic non può di certo dare quella qualità che manca da tempo al centrocampo di Ventura.

Sarebbe bello e sorprendente che il presidente Cairo - con un botto vero -  aprisse il 2015 con Destro d'artificio! Con un giocatore che abbina la prospettiva con la già comprovata esperienza in fatto di gol il, Torino ritornerebbe sicuramente a vedere obiettivi più consistenti in campionato. Il tutto coronato da un giocatore offensivo di qualità e spessore come Ilicic e da un centrocampista metronomo di centrocampo, come magari Ledesma. Inutile sarebbe prendere quel Lodi che bene fece nel Catania tanti anni or sono ma che nelle ultime stagioni ha profondamente deluso in più squadre.

L'augurio a questo Toro è quello di riprendere presto quel cammino interrotto a giugno 2014 e alla Società di centrare obiettivi di alto profilo in fatto di calciatori. Sarebbe davvero incomprensibile, infatti, sperperare la cresciuta avuta dalla promozione in serie A alla conquista dell'Europa League con acquisti senza senso, senza ragione e senza futuro.