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Torino, Radonjic da “non giocatore” a uomo in più: ora deve incidere
Nemanja Radonjic è stato una delle sorprese nella prima parte di stagione del Torino: il gol alla terza di campionato a Cremona aveva fatto pensare ad un 2022-23 di altissimo livello, ma le sue performance sono andate pian piano verso un'involuzione, sebbene con qualche lampo di classe come il gol con la Sampdoria, fino ad arrivare a quel fatidico derby di ritorno in cui Juric lo accusò pubblicamente. Dopo un altro scampolo di partita col Bologna, il tecnico fu costretto a doverlo nuovamente schierare titolare, ma da lì in poi il trequartista ha inanellato prestazioni di qualità a cui, però, manca solo il coronamento del gol. Ora è chiamato a determinare anche sottorete.
"Ci sono cose che io faccio fatica a capire, manca di rispetto a questo gioco completamente. Hai cose da fare, entri e fai cose diverse e vuol dire che non ci sei dentro. Questo ragazzo ha spunti ma io in sti 6 mesi non sono riuscito a farlo diventare un giocatore di calcio e questo lo abbiamo pagato". Parole che sono suonate severissime quelle di Juric nel postderby di ritorno. Il tecnico lasciò il serbo in campo meno di un quarto d'ora, ma in quel lasso di tempo la Juventus andò in vantaggio con l'ex Bremer e indirizzò inesorabilmente la gara. La gara successiva giocò solo un ritaglio di partita nel finale contro il Bologna nella vittoria casalinga casalinga firmata Karamoh. Fu proprio l'assenza del francese, unita al mancato recupero di Vlasic, a costringere il mister a dargli la titolarità a Lecce. Radonjic ripagò con una prestazione di pregevole fattura, impreziosita dall'assist a Sanabria nello 0-2 ai salentini.
“Il suo è un percorso umano, è passato dall’essere inaffidabile all’essere una persona seria. Ci sono state difficoltà ma le abbiamo superate e adesso ce la godiamo”. Queste dichiarazioni dopo la vittoria dell'Olimpico con la Lazio sabato sera sono di tutt'altro tenore: Radonjic ha saputo risollevarsi e mostrare le sue capacità. Il serbo è un classe '96. Ha potenzialità, ma è arrivato anche il momento di consacrarsi definitivamente. E ora, dopo una serie di buone prestazioni, è chiamato a coronare la capacità di dribbling e la naturale predisposizione al cross e all'assist, segnando e dimostrando il suo valore. In questo finale di stagione deve prendere per mano il Toro.
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