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PRIMO TEMPO. Il Toro si gioca una gran parte di credibilità questa sera contro la Reggina. È uno scontro playoff e chi ne uscirà vincitore sarà proiettato verso un finale di campionato da protagonista. Lo sa il Torino, ma lo sanno anche i tifosi ed infatti, questa sera, allo stadio Olimpico c'è il pubblico delle grandi occasioni. Non si può parlare di stadio esaurito perchè in Primavera si scorge qualche sedile vuoto, ma il colpo d'occhio è degno degli spareggi contro Sassuolo e Brescia dello scorso anno. Lerda non tradisce le aspettative della vigilia e conferma il pronostico dei media. Nella Reggina, invece, Atzori non vuole rischiare e si copre maggiormente con Danti al posto di Viola o Sarno. Gli ospiti si schierano così con un 3-5-2 estremamente difensivo e aspettano i granata nella propria metà campo. Dicevamo che la Regina aspetta, mentre il Toro fa la partita. I granata scendono in campo conviti. In mezzo De Vezze è quello dei tempi migliori, mentre sule fasce agiscono Pagano a destra e un ispiratissimo Gasbarroni sulla sinistra.. La prima conclusione è proprio del fantasista granata che impegna Puggioni, ma poco prima in mischia Bianchi non era arrivato alla conclusione da pochi metri. È un buon Toro tuttavia piuttosto confusionario. La Reggina si limita a rimanere ordinata dietro e prova a pungere in contropiede. Al 22' l'ex Colombo (fischiatissimo) serve Viola sulla sinistra che mette rasoterra una palla sulla quale Danti si avventa e con uno strepitoso colpo di tacco “alla Crespo” batte Rubinho. Il Toro non demorde, ma è sempre troppo impreciso. La Reggina cerca di uscire dal guscio ma presta il fianco alle ripartenze granata. I padroni di casa, però, non riescono mai ad approfittarne. Ci prova allora Bianchi su punizione che impegna severamente Puggioni. Ad una manciata di minuti dalla fine ennesima mischia in area ospite, però, nella confusione totale, nessun granata riesce a deviare in porta. E si va così al riposo sull'1-0 per la Reggina. SECONDO TEMPO. La ripresa si apre con la Reggina subito pericolosa: uscita bassa di Rubinho al 3' su un cross pericoloso di Campagnucci. Ma con il passare dei minuti la gara diventa sempre più intensa. Al 14' doppio cambio: si rivede Iunco, per la prima volta dopo 4 mesi esatti (ultima gara giocata dal numero 10 quella con l'Empoli del dicembre scorso), ed è di nuovo in campo anche Alessandro Sgrigna. Furoi, rispettivamente, Gasbarroni e Pagano. Un minuto più tardi, l'errore più clamoroso di tutta la gara: Cosenza sbaglia e Bianchi si ritrova solo davanti a Puggioni. Incredibile errore del capitano, che forse nel tentare la conclusione a giro calcia male e fuori. I due neoentrati sembrano inserirsi da subito nei meccanismi della squadra, il Toro pressa, ma la Maratona è veramente incredibile. In pochi secondi l'Olimpico si trasforma in una bolgia, e la Reggina sembra quasi annichilita e cerca più che altro di perdere secondi preziosi. Non basta tutto questo, purtroppo, a far sì che qualcosa cambi. Perchè nonostante gli sforzi, le occasioni, la foga, il pari non arriva. A 10' dalla fine Lerda manda in campo Cavanda per uno spento D'Ambrosio. Un cambio incomprensibile visto che il papabile a fare il suo ingresso in campo sembrava dover essere Garofalo. Ma quando tutto sembra ormai impossibile ci pensa lui, Rolando Bianchi, a rimettere tutto in parità. I minuti di recupero sono da cardiopalma con il Torino che diverse volte va vicino al raddoppio. All'ultimo minuto, poi, Pratali protesta per un abbraccio in area avversaria. Si accende una mischia che l'arbitro fatica a sedare. Forse c'è anche un espurlo. Finisce la gara. Il Toro esce tra gli applausi. (Foto M. Dreosti)
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