Samuele Ricci ha poi svelato quali sono i suoi idoli da centrocampista: "Ce ne sono tanti... Uno che ultimamente va fortissimo è Rodri, mi aveva già impressionato prima della finale di Champions. Da piccolo… Ronaldinho, per la sua classe. Ma anche Pirlo, sono giocatori che non esistono più". Il percorso di crescita del centrocampista granata è ormai solidamente avviato, con Juric che ha ricoperto un ruolo importante: "Da quando sono al Toro mi sento maturato come ragazzo e come calciatore e devo dire grazie anche al mister. Vi dico un segreto… quando ho avuto la possibilità di trasferirmi ero un po’ scettico sul modulo, non mi sentivo adeguato. Invece ho capito che era un’occasione per crescere e migliorare, e in effetti è stato così. Juric mi ha completato come calciatore, anche se posso fare meglio in fase difensiva". Al Toro ci sono stati però anche momenti duri: "L’infortunio al polpaccio a inizio stagione, anche perché poco dopo mi sono rifatto male. Fino a quel momento non mi ero mai fermato e allora ho iniziato ad avere un po’ di dubbi. Avevo paura di sbagliare qualcosa nei carichi o nel modo di lavorare. Ho capito che in realtà fa parte della crescita, inizi a conoscere il tuo corpo. Non ero abituato al lavoro di Juric, è davvero tosto, ma è giusto così".
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