Samuele Ricci è stato intervistato a Coverciano sul canale YouTube ufficiale di Panini dall'ex granata Simone Tiribocchi. Il centrocampista ha avuto modo di parlare del suo modo di giocare: "Nasco come play, poi con Dionisi inizio a giocare mezzala, magari il play è un po' più il mio, ma anche la mezzala posso farla, mi diverto molto, hai più spazi da attaccare e sei più vicino alla porta", prima di spendere parole anche su ciò che osserva negli altri giocatori per migliorare, a partire dal suo punto di riferimento: mi ispiro a Rodri, ma cerco di prendere spunto un po' da tutti, guardo molto il ruolo del mediano, il fatto del girare la testa che è una cosa importantissima e trovare lo spazio giusto, non abbassarsi troppo, cosa che magari nelle prime partite ho sbagliato per voler toccare la palla, però poi vai ad occupare spazi che magari in quel momento non sono neanche importanti, magri devi stare più alto anche di pochi metri che però sono importanti".
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Torino, Ricci: “Juric mi massacrava ma gli sono grato, con Vanoli…”
Il suo arrivo a Torino e il rapporto con Juric
—"In questi tre anni a Torino ho sempre avuto dei compagni pronti al lavoro. Il passaggio al Torino è arrivato al momento giusto, anche se magari sono andato in una squadra che in quel momento per il gioco che facevo mi chiedevo 'Chissà se giocherò'". Ricci ha poi parlato del suo rapporto con Juric, che l'ha allenato fino alla scorsa stagione: "Juric in allenamento mi massacrava, diceva 'Non puoi giocare a calcio con questo fisico', e aveva ragione. Per quel gioco lì che richiedeva tanto impatto fisico con l'avversario all'inizio ho fatto un po' di fatica. poi mi son reso conto che bisognava lavorare, sennò non si stava in campo. Mi sono allenato in palestra ed è cambiato il mio modo di vedere il calcio, prima lo vedevo come un bambino, solo divertimento, e da lì ho iniziato a maturare e a capire che ci sono altre cose. Juric mi ha aiutato tantissimo è stato fondamentale. Devo ringraziarlo molto. Adesso sento di essere cambiato molto ed è una cosa che mi aiuterà anche per il futuro, anche per gli allenatori che avrò, perché mi darà l’opportunità di mettermi in gioco al massimo delle mie capacità con tutti loro”.
Ricci, gli obiettivi: "Le coppe sarebbero uno step per tutti"
—Parlando poi degli obiettivi, ricordando l'ottima stagione scorsa, Ricci si è espresso riguardo alla potenzialità del Torino di quest'anno: "Le coppe sarebbero uno step per tutti: per me, società, tifosi, che dal primo giorno mi hanno fatto sentire a casa e mi hanno fatto capire quello che è il Torino e la storia che ha. L'altro anno siamo andati vicini, mancava veramente poco e forse è anche un po' colpa nostra, perché potevamo fare molto di più". L'ex Empoli ha poi speso parole di elogio verso il suo attuale allenatore, Paolo Vanoli: "chiede tanto a tutti, anche a quelli che si ritrovano a giocare 5 minuti: cerca di far capire loro che sono importanti quanto gli altri. E soprattutto il punto su cui mi sento di soffermarmi di quello che ci chiede lui è quello di cambiare la mentalità che abbiamo, di crederci di più, di non accontentarsi. Questa è una cosa che per lui è importante". Parlando di Vanoli, Ricci ha poi analizzato come è cambiato il suo modo di giocare con il cambio di allenatore: "È un gioco più affine a quelle che sono le mie qualità, molto tecnico e intelligente, bisogna saper attaccare e coprire gli spazi. Non è semplice, dobbiamo ancora un po' entrare dentro a questo nuovo gioco. Però al Torino siamo tutti ragazzi predisposti al lavoro e al sacrificio, che non è una cosa scontata ma fa la differenza". Concludendo, il centrocampista granata ha parlato del suo primo gol al Torino, proprio contro l'Empoli: "Il primo gol col Torino l'ho fatto all'Empoli, sono cose che possono capitare, il destino ha voluto che capitasse con la mia ex squadra, però è sempre un gol in Serie A con la maglia del Torino, quindi un gol molto importante...i tifosi mi sembra che applaudirono anche".
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