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Torino, riecco Meité: torna in gruppo. Il futuro è un dubbio da sciogliere

Andrea Calderoni

Quale futuro per il centrocampista francese? Lì in mezzo ci sono poche maglie per tanti giocatori. E poi le sue motivazioni sono da testare

Soualiho Meité dovrebbe partire oggi, insieme ai suoi compagni, per il ritiro in Val Gardena presso Santa Cristina (QUI IL PROGRAMMA). Ha saltato i primi giorni di allenamento allo stadio Filadelfia per motivi personali, ma ora dovrebbe essere pronto per conoscere il nuovo tecnico Ivan Juric e per aggregarsi ai suoi compagni (ha svolto in queste ultime ore le visite mediche). Lo farà dopo una seconda parte di stagione, quella precedente, vissuta a Milano alla corte rossonera di Stefano Pioli.

Tutto da decifrare, dunque, il futuro del centrocampista francese, particolarmente deludente sotto la gestione Marco Giampaolo nella prima metà dello scorso campionato di Serie A. In primo luogo, lo staff e la società granata dovranno comprendere le volontà del giocatore. In conferenza stampa il presidente Urbano Cairo, congiuntamente con mister Juric, è stato chiaro: resta soltanto chi ha gli stimoli giusti per la causa del Torino. Nessuno, in altre parole, verrà trattenuto a forza.

VOLONTA' - Dopo aver salutato per qualche mese Torino, senza troppi rimpianti per un ambiente granata che mal sopportava le sue prestazioni sottotono, Meité torna a indossare la casacca granata ma è possibile che sia solo di passaggio. La sua parentesi a San Siro con il Milan è stata discreta dal punto di vista del minutaggio accumulato ma alla fine la società rossonera non si è convinta a spendere i soldi del riscatto, come probabilmente il francese avrebbe sperato. Da buon psicologo, Juric dovrà innanzitutto capire se Meité ha intenzione di ricalarsi nel contesto granata oppure se brama per qualcosa di diverso.

CONCORRENZA - Appurato ciò, si potrà imbastire o meno un lavoro di campo. E qui entra in campo un secondo aspetto da tenere in considerazione. Meité gioca da centrale di centrocampo. Juric opta per un 3-4-2-1/3-4-3 che presuppone due esterni nella linea a 4 e due centrali. I posti disponibili, perciò, rispetto al 3-5-2 di Walter Mazzarri, di Moreno Longo, del secondo Giampaolo o di Davide Nicola sono meno e la concorrenza è tutt'altro che diminuita, anzi da quando Meité è andato al Milan il Torino si è rinforzato con Rolando Mandragora. Oltre al centrocampista napoletano, ci sono una vecchia conoscenza di Juric come Tomas Rincon, un giocatore su cui il tecnico croato sembra credere molto come Sasa Lukic e Daniele Baselli, senza dimenticare i più giovani, tra cui Jacopo Segre. Dunque, pochi posti per tanti giocatori. Meité questo lo sa e metterà tale aspetto sulla bilancia delle sue valutazioni. Intanto, da oggi si dovrebbe riaggregare al gruppo e inizierà a tastare il terreno per il suo futuro.