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Torino, Rincon: “Io regista? Era uno stimolo. Ma quando faccio schifo lo ammetto”

CROTONE, ITALY - MARCH 07: Tomas Rincon of Torino  during the Serie A match between FC Crotone  and Torino FC at Stadio Comunale Ezio Scida on March 07, 2021 in Crotone, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

L'intervista / Tomas Rincon in esclusiva su tuttosport parla del derby, della situazione mentale della squadra e di alcune curiosità

Dario Sansone

Una lunga intervista a Tomas Rincon compare sull'edizione odierna di Tuttosport. Il centrocampista parla anzitutto del suo soprannome. "Ha una dozzina di anni questo soprannome,- esordisce il centrocampista- da quando mi trasferii in Germania. Nell’Amburgo. Ero ancora molto giovane, avevo 20, 21 anni. In campo gesticolavo molto, in più emergeva già la mia personalità. Il mio carattere, il mio modo di interpretare il ruolo. Un giornalista iniziò a chiamarmi El General, nei suoi articoli. Così presero a farlo anche i compagni, l’allenatore, altri giornalisti, i tifosi, gli amici. Il soprannome mi rappresentava. E non mi dispiaceva. Ci misi sopra anche la mia esultanza dopo un gol col saluto militare. Quel soprannome l’ho poi esportato dappertutto. Anche nella Nazionale venezuelana”.

VERSO IL DERBY - Sulla partita contro i bianconeri, che vedrà i granata andare a caccia dei tre punti: "Nel nostro piccolo, potremmo passare anche noi alla storia del Torino. Ci credo pienamente. Ne abbiamo la possibilità. So che abbiamo perso tanti derby: non possiamo cambiare il passato, ma il futuro possiamo cercare di indirizzarlo. E il futuro è questo derby. Abbiamo necessità di fare punti, lo sappiamo, così come sappiamo che cosa significhi il derby per noi e per i tifosi. È una sfida stimolante, ma che va affrontata con serenità. Bisogna giocare con la testa. Senza perdere mai la testa". Sulla sua stagione a livello personale, Rincon dice: "Quando mi hanno chiesto di fare il regista per me è stato uno stimolo ulteriore per migliorarmi. Sono sempre disponibile anche a cambiare. Le critiche non mi danno fastidio, vado avanti. E quando faccio schifo lo ammetto, come nell'ultima gara a Genova contro la Sampdoria. Con l'arrivo di Mandragora sono tornato a interpretare il ruolo che ho sempre svolto: lui è un ragazzo d'oro e dà qualità". 

IL FUTURO DI BELOTTI - Alla domanda sull’equilibrio mentale come limite della squadra della squadra, Rincon risponde così: "Dobbiamo trovare un giusto equilibrio emozionale. Talora andiamo ancora troppo sulle montagne russe. Ma con Nicola lo stiamo trovando di più. A parte eccezioni, nelle ultime gare le grandi rimonte le abbiamo fatte noi, non le abbiamo subite. Non è una situazione facile la nostra. Stiamo all’erta”. A Rincon viene chiesto se Belotti rimarrà: "Non lo so, è una cosa che non riguarda me. Sicuramente ci auguriamo che resti, ci ha regalato tante gioie con i suoi gol ed è il nostro capitano". Rincon, invece, ha un contratto sino al 2022: "Qui sto bene e mi ha fatto piacere guadagnarmi l'affetto dei tifosi. Ma ora non voglio parlare di futuro, il presente è più importante". Infine, sulla crisi della Juventus: "Il Benevento ha appena dimostrato che si possono fare punti dovunque. Noi lavoriamo per approfittare dei loro punti deboli. E per difenderci bene. È una partita di calcio normale, anche se il derby non è normale".

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