Torino, Rincon: “Orgoglioso del mio rapporto con i tifosi granata”

Tra gli argomenti toccati da Rincon, anche il capitolo Nazionale: "Il grande obiettivo è giocare i Mondiali del 2022 in Qatar. Abbiamo un nuovo ct e siamo fiduciosi perché abbiamo una generazione di buoni giocatori tra i quali si è creato un bel feeling. Vogliamo giocarci al meglio le nostre possibilità". Sul suo ruolo di capitano: "Ho il privilegio di aver vissuto tuta questa crescita della nazionale. Si è creato un sentimento di appartenenza enorme tra squadra e popolo. Poi essere capitano è orgoglio, comporta il tentativo di tenere sempre la squadra unita. E sono orgoglioso del sentimento di appartenenza che si è creato con la nostra gente".

Rincon, su precisa domanda, immagina anche la parte finale della sua carriera: "Non escludo di poter terminare la carriera tornando in Venezuela. Non ho avuto grandi opportunità di giocare in quel campionato. Mi piacerebbe ma bisogna vedere come vanno le cose. Bisogna vedere come starò fisicamente e quali saranno gli stimoli. Per adesso ho ancora una grande voglia di continuare a competere. Tra cinque o sei anni spero di giocare ancora se sarà possibile, altrimenti credo che comunque rimarrò nel mondo del calcio". Rincon a tal proposito spiega: "Mi sto preparando per il futuro, sto studiando online con l'Istituto Johan Cruyff di Barcellona sullo sport management. Sì, ora come ora mi vedo più dirigente che allenatore. Però l’adrenalina del campo mi piace molto e non so se il ruolo di dirigente te la regala. Ne ho parlato col mio amico Burdisso, oggi direttore sportivo del Boca Juniors, che mi ha detto ciò che gli manca è proprio l’adrenalina degli allenamenti e delle partite. Insomma, non ho ancora le idee chiare, ma credo rimarrò nel mondo del calcio".