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Torino-Roma, parla Ventura: “Sono orgoglioso di ciò che abbiamo costruito. Non commento ciò che dice Garcia!”

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Post-partita / Il commento del tecnico granata, dopo la sfida giocata contro i giallorossi: "Un bel risultato nel derby coronerebbe questi quattro anni. Che sono solo il primo quadriennio..."
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

 Al termine di Torino-Roma, si presenta in zona mista Giampiero Ventura che commenta così la prestazione tra Torino e Roma.

"Riguardo i 24 tiri che la Roma ha fatto contro il Toro dico solo che bisogna vedere dove son finiti, se fuori, all'altezza della bandierina o nello specchio della porta e  mi sembra molti non siano finiti nello specchio...Quando incontra il Torino Garcia disquisisce e non voglio commentare le sue dichiarazioni. Pensiamo invece all'organico della Roma e penso al Toro che ha pareggiato una partita con merito. La Roma doveva vincer a tutti i costi. Nel primo tempo abbiamo concesso nulla e nel secondo tempo abbiamo pareggiato subito al loro gol. Padelli ha  fatto due ottime parate e abbiamo comunque creato buone trame di gioco.  Sul mercato la società vuole migliorarsi. Oggi il mercato non é più fatto da domanda e offerta ma da offerte che le società ricevono. Io penso che se il Toro avesse avuto la possibilità di tenere Cerci e Immobile li avrebbe tenuti. Non mi inorgoglisce essere settimi in classifica ma ciò che si é costruito ovvero sono orgoglioso per  esempio dei tifosi che sono venuti a Bilbao  perché sapevano che potevamo farcela.Abbiamo letto bene la partita e i giallorossi sono diventati pericolosi solo per nostri disimpegni sbagliati. Ci sono valori diversi in campo tra Torino e Roma e noi abbiamo dimostrato di essere una buona squadra".

Il cambio Martinez – Maxi Lopez? Una grande intuizione di un allenatore geniale…(sorridendo ironicamente). Il piano era quello di stancare la Roma con Martinez che attacca la profonfità, per poi fare entrare Maxi Lopez perché risolvesse la partita. In ogni caso abbiamo un ottimo rapporto con entrambi. A loro modo, tutti e due sono fondamentali per noi.

Prima di quel rigore, Padelli non aveva rischiato niente e parliamo di una squadra che tiene Totti in panchina. Non abbiamo concesso nulla prima, e abbiamo reagito benissimo dopo, chiudendo nel finale la Roma nella propria area. Abbiamo avuto anche qualche opportunità per vincere. Grande maturità, abbiamo dato continuità alle due trasferte vinte. La partita col Sassuolo ci dirà che finale di stagione ci aspetta. E poi c'è il match dopo il Sassuolo, che è un po' particolare per noi (alludendo al derby…). Sono due partite che ci diranno definitivamente chi siamo.

Quando sono arrivato, la piazza era depressa e allora dissi che volevamo far tirare fuori di nuovo le sciarpe ai tifosi. Quattro anni dopo, i tifosi sono arrivati in 3000 a Bilbao convinti di potercela fare. Queste sono le soddisfazioni. Ci manca solo il derby per coronare alla grande questi quattro anni.

Quindi una battuta su Darmian, osservato speciale dalle tribune: ''Oggi c'era Braida? Me lo state dicendo voi. Detto questo non sono orgoglioso perché Darmian viene osservato da vicino, mi inorgoglisce piuttosto il fatto di essere qui a costruire qualcosa di grande assieme al resto della società'. 

Incalzato sul suo futuro, il tecnico risponde così: “Parlavo di coronamento riferendomi solo al primo quadriennio, poi inizia il secondo. Alzare l'asticella? Non so, dipende dal presidente (sorridendo)