Il ricordo dell’ultimo Torino-Atalanta resterà per sempre nella memoria dei tifosi granata. Un’umiliazione senza precedenti che fa e farà ancora male. Da quella partita si deve partire per analizzare i temi tattici della gara di oggi alle 15 contro la Dea del confermatissimo Gian Piero Gasperini. Il motivo è semplice: l’Atalanta, nonostante alcuni aggiustamenti, resta soprattutto nello spirito la stessa squadra di fine gennaio. Pressione alta e asfissiante, esterni devastanti in grado di spaccare la partita e qualità offensive capaci di far vacillare chiunque in Italia e in Europa. La variabile impazzita per i neroazzurri, però, sarà la tenuta atletica. A Torino esordiranno ufficialmente in campionato (rinviato il primo turno per gli impegni agostani in Champions League). Come per tutte le altre compagini, la preparazione bergamasca è stata diversa rispetto a quella delle scorse estati e quindi non si sa con quanta benzina nelle gambe si presenterà sotto la Mole la formazione di Gasperini.
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Torino, oggi servirà coraggio: chiudersi con l’Atalanta è controproducente
Focus On / I temi tattici del match mettono in evidenza tutti i limiti attuali del Torino, ma l'unica arma è essere propositivi contro una macchina spietata come quella neroazzurra
LACUNE CORSIE E CENTROCAMPO - Il Torino visto a Firenze, anche contro un’Atalanta presumibilmente non al meglio, dovrà elevare il livello del proprio gioco per muovere la classifica. Il centrocampo ancora privo di un vero e proprio regista (Rincon si adatta, ma non ha nei piedi e nella testa rispettivamente colpi e pensieri da metronomo) e ancora troppo simile a quello dello scorso campionato dovrà sfornare una prestazione “hors category”, prendendo in prestito un termine caro al Tour de France, per non soffocare contro quello neroazzurro che sa garantire qualità in entrambe le fasi. Gli altri punti deboli granata, emersi in maniera abbastanza evidente al “Franchi”, hanno riguardato le corsie esterne. Capiremo se Vojvoda e Murru verranno schierati dall’inizio al posto di Izzo e Ansaldi, ma chiunque giocherà dovrà prestare grande attenzione e dovrà sempre essere aiutato dalla mezz’ala per il raddoppio, altrimenti il fortino difensivo crollerà ben presto.
ATTEGGIAMENTO CORAGGIOSO - Notoriamente l’Atalanta segna tanto, ma non incassa troppo. La Dea è una squadra che, comunque, concede delle opportunità nell’arco della gara. È chiaro che, però, bisogna sfruttarle. L’uomo tra le linee, il trequartista del 4-3-1-2 di Marco Giampaolo, sarà chiamato ad inventare qualcosa, non necessariamente una giocata ma anche un movimento in grado di favorire le due punte. Tatticamente, poi, condizione fisica permettendo, il Torino dovrebbe provare a sfidare l’Atalanta contrapponendoli la stessa arma dell’aggressione alta, inibendo così il ragionamento ai neroazzurri. Chi aspetta, lo dimostra lo storico delle ultime stagioni della Dea, paga. Tanto vale mettere le fiches su un atteggiamento più coraggioso e propositivo, quello predicato da Giampaolo, e vedere come va.
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