Testa, gambe e mentalità, serve ricominciare a correre. Come pensa di agire Longo? "Dobbiamo agire con grande intelligenza. Dobbiamo stare molto attenti perché dobbiamo trovare il giusto intervento. Non si può cambiare dall'oggi al domani, ci sono una serie di parametri che dovremo alzare. Dobbiamo arrivare ad un livello di intensità che ci permetta di essere competitivi per 90 minuti. Per la condizione della testa, credo che starà a me dare motivazioni al gruppo. Sotto l'aspetto dell'impegno e della disponibilità, io non posso dire nulla ai miei calciatori per questi quattro giorni e neanche per l'approccio di stasera. Mi sono ritrovato già in questa situazioni, sia da calciatore che da allenatore, e in queste fasi bisogna raccogliere ogni dettaglio per fare quel qualcosa in più e portarti fuori da questa situazione. Dobbiamo uscirne facendo qualcosa in più perché quanto fatto fino ad ora non basta, loro lo sanno e sono dello stesso mio pensiero. Col lavoro e la sofferenza usciremo da questo periodo."
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Torino-Sampdoria 1-3, Longo: “Col lavoro e la sofferenza usciremo da questo periodo”
Un eventuale ritiro può essere la soluzione giusta per la prossima settimana? "Se negli ultimi giorni avessi riempito la testa dei miei giocatori con 20 concetti, quella mezz'ora positiva che abbiamo visto non ci sarebbe stata. Avremmo visto giocatori ingessati. Non credo che il ritiro ci possa aiutare, perché non ho la necessità di vederli andare a dormire. Perché sanno che comunque sono molto attento. Mi fido e voglio fidarmi molto di loro, perché nella situazione in cui ci siamo trovati non mi aspettavo di trovare questa grande disponibilità. Per il resto, faremo due allenamenti al giorno al Filadelfia, lavoreremo a Torino. E poi i giocatori saranno liberi. Quando gli allenatori parlano troppo, e stanno troppo addosso ai calciatori, cominciano anche a fare dei danni".
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