Nel postpartita di Torino-Sassuolo l'allenatore neroverde, Alessio Dionisi, ha lasciato le seguenti dichiarazioni in conferenza stampa.
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Torino-Sassuolo 0-1, Dionisi: “Ecco come abbiamo messo in difficoltà i granata”
"L'anno scorso qui loro ci avevano messi in difficoltà. Nella gara di andata avevamo concesso qualcosa, ma avevamo anche creato, con possibilità di fare gol. Era stata una partita equilibrata. Al ritorno no, è stata una gara impari. E proprio per questo la vittoria di oggi ha più valore. Cosa abbiamo cambiato rispetto ad allora? Il Torino gioca molto bene sulle seconde palle. Non siamo andati a prenderli alti perchè loro, con il rilancio di Milinkovic-Savic, ti allungano subito e poi se la giocano fisicamente sulle seconde palle. Noi non potevamo giocarcela ad armi pari con loro su questo. Allora abbiamo cercato di farli costruire dal basso per poi aggredirli. In fase offensiva, invece, la parola d'ordine era non perdere tempo, errore che a volte noi facciamo. Dovevamo giocare veloci".
La sua squadra ha ottenuto meno di quanto avrebbe potuto nei match precedenti?
"Nelle sei partite precedenti a questa siamo stati sfortunati. Con lo Spezia c'è stato un episodio discusso. Con l'Udinese eravamo avanti 1-0 e poi per un nostro errore non ce la siamo giocata alla pari. Un allenatore non può giudicare le prestazioni solo in base al risultato. Di certo poi i risultati ti danno fiducia e consapevolezza. Dopo oggi non siamo dei campioni. Ma questo risultato ce lo siamo meritati anche per quanto fatto in precedenza".
Come mai Harroui e D'Andrea titolari?
"Con Scamacca, Berardi e Raspadori l'anno scorso qui ci hanno dominato. Stavolta invece avevamo Harroui e D'Andrea, il secondo ha esordito. La formazione l'ho detta in spogliatoio. Harroui è uno che sta crescendo moltissimo in allenamento, e io guardo la crescita settimanale moltissimo. Si sarebbe meritato di giocare anche nelle partite precedenti. D'Andrea ha giocato perchè volevo mettere i giocatori nel loro ruolo ideale. Laurienté è arrivato convinto di poter giocare a sinistra. Il Torino soffre gli smarcamenti sotto palla e avendo quattro esterni a disposizione abbiamo deciso di far giocare D'Andrea".
Ai microfoni di Sky il tecnico invece ha parlato così:
"Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile e l'avevamo preparata così, concedendo poco. Sapevamo che il loro primo regista è il portiere e se fossimo andati alti ci saremmo allungati e ci avrebbero puniti. Dovevamo sopperire con l'intelligenza alla fisicità che ha il Torino. Li abbiamo limitati benissimo e probabilmente il pari non sarebbe stato un risultato ingiusto. Le migliori occasioni le abbiamo avute noi. Con l'Udinese abbiamo perso punti, che oggi sono tornati. Sono contento per Alvarez che deve lavorare. Ha già un'ottima esperienza, ma gli manca fisicità e non si può permettere di giocare con due tempi di gioco, soprattutto con il Torino. Sta lavorando su questo e sull'essere un riferimento. Dobbiamo lavorare su questi concetti.
Come si gestisce D'Andrea all'esordio?
"Ci ho pensato tanto. Ho cercato di non fargli capire che sarebbe stato titolare perché avevo paura che si consumasse troppo sapendo che avrebbe potuto giocare. Ha saputo di essere titolare quando ho detto la formazione in spogliatoio. Gli ho fatto i complimenti quando è uscito. L'ho tranquillizzato prima, speravo non sentisse le gambe pesanti ed è stato bravo procurando due ammonizioni. Non era facile contro il Torino, squadra particolarmente fisica e aggressiva. Forse era la partita meno indicata per farlo esordire, ma è andata bene."
Sei stato sorpreso di aver tenuto testa alla fisicità del Toro?
"Quando sono arrivato al Sassuolo mi hanno subito detto che soffrivano il modo di giocare di squadre come il Toro, il Verona o l'Udinese. Questo mi mandava un po' in bestia. Ho cercato di lavorare perché con l'organizzazione si può mettere in difficoltà chiunque. Siamo cresciuti. Abbiamo lavorato su alcuni principi, muovendo il pallone veloce. Spesso le cose semplici sono le più difficili da mettere in gioco ma ci stiamo lavorando".
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