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gazzanet
"Uno si è giocato la carriera; l'altro è arrivato a scommettere la propria vita. I destini di Moretti e Acerbi, che domani si affronteranno sul terreno dello Stadio Grande Torino, hanno punti in comune tutt'altro che banali. Il centrale granata, infatti, arrivò a Torino nell'estate 2013, con l'esperienza da capitano al Genoa ormai conclusa e la sensazione diffusa che si trattasse ormai di un giocatore lentamente avviato al viale del tramonto che ogni calciatore, prima o tardi, conosce sulla propria strada. Invece, sulle sponde del Po, l'ex Valencia ha ritrovato il sorriso, la continuità e anche la Nazionale: un rammarico per chi l'ha dato per spacciato troppo presto, una gioia per chi lo ha incontrato quasi per caso.
"Oggi, Moretti è il giocatore di movimento più utilizzato della Serie A, a 34 anni: un percorso straordinario fatto di lavoro e dedizione. Certo, niente di paragonabile a ciò che invece ha vissuto in neroverde Francesco Acerbi: arrivato anch'egli nella squadra attuale nel 2013, gli venne diagnosticato durante le visite mediche un tumore al testicolo. In gioco non c'era più semplicemente la carriera, ma l'intera sua vita. Ora, Acerbi è ormai perno fisso della retroguardia del Sassuolo, una delle migliori del campionato, dopo aver sconfitto per due volte il mostro che lo tormentava.
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"Nella sfida di oggi, si incontreranno le seconde vite di due giocatori che, oltre le fatiche e le paure - assai diverse, va sottolineato - hanno ricominciato a guardare avanti e, anzi, nel corso della propria rinascita hanno raggiunto i risultati migliori. Chissà se Acerbi, prima di scendere in campo, pensa alle cure in clinica, o se Moretti riflette ai giorni in cui nessuno avrebbe puntato su di lui. Quel che è certo, è che una volta partito il cronometro si penserà esclusivamente alla partita: è così che si rilancia, match dopo match. Domani, a discapito di tutto, i due si troveranno ad affrontarsi a distanza. Perché vivere seconde vite è bello, ma vincere nel mentre anche di più.
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