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"In vista di Torino-Sassuolo, abbiamo intervistato il giornalista di Sky Marco Nosotti - esperto di Serie A e grande conoscitore della realtà neroverde - per capire meglio che tipo di sfida sarà quella del Grande Torino, e quali possono essere le insidie della squadra allenata da Cristian Bucchi.
"Buongiorno Marco. Prima di tutto, quanto è cambiato il Sassuolo dall'anno scorso? Dal mercato si direbbe poco...
"A prima vista è così, i "colpi" più importanti sono stati i rinnovi di Acerbi, Politano e Berardi. Queste operazioni confermano la strategia di tenere in toto il gruppo più importante. Certo, Defrel è venuto a mancare, ma adesso c'è Falcinelli su cui puntano molto. Dal punto di vista tattico, il modulo è sempre il 4-3-3, e si sta lavorando per cambiare la filosofia di gioco: ci sono ancora gli automatismi di Di Francesco, a cui si vanno ad aggiungere i dettami di Bucchi, come il tentativo di dare maggiore solidità difensiva. E questo è il primo obbiettivo. In questo momento si sta provando - perdendo magari qualcosa in attacco - a rinforzare il lavoro del centrocampo, cercando di trovare nuovi equlibri e un nuovo modo di interpretare il 4-3-3.
"Qual è stato l'impatto del nuovo tecnico Cristian Bucchi con la realtà neroverde?
"Bucchi ha avuto sin da subito grande presa sui giocatori, perché gli chiede di essere protagonisti. Chiede a loro di interpretare i suoi dettami, come è più naturale per le rispettive caratteristiche di ognuno di loro. Il Sassuolo una squadra offensiva ma che mette insieme tante cose: i giocatori - tutti - sono vogliosi di mettere in pratica quello che sta insegnando loro Bucchi. Col Genoa sono andati un po' in fatica, ma stannno lavorando e Bucchi è entrato molto nell'ambiente.
"Dal mercato non sono arrivati veri e propri rinforzi, ma da Crotone è rientrato dal prestito Falcinelli.
"Sì, e in questo momento è lui la prima scelta: lo hanno voluto fortemente, ed è lui il profilo ideale per questo Sassuolo. Iemmello potrebbe andare a Benevento, Matri va a Parma, e lui sente la piena fiducia della società diversamente da quanto avvertiva magari ad inizio preparazione. Nel corso del ritiro ha capito che volevano puntare molto su di lui.
"A cosa deve prestare particolare attenzione il Torino domenica?
"Parlando di singoli, sono significativi i rinnovi di Berardi e Politano e l'iniezione di fiducia che consegue: se questi due giocatori si accendono e virano dentro il campo per calciare, sono molto pericolosi. Falcinelli, poi, ha grande voglia di riscatto dopo la gara in chiaroscuro con il Genoa. Per il Toro, la cosa importante sarà rompere le scatole in mezzo al campo: col Genoa, il Sassuolo ha patito il lavoro sugli esterni e la densità a in mediana. Se li si lascia lavorare lì, possono fare male. In mezzo al campo non danno punti di riferimento, bisogna aggredirli alti.
"Riguardo ai granata, secondo lei questa squadra - per come si presenta in questo momento - può puntare all'Europa? Ci sono le condizioni per arrivarci?
"L'Europa può e deve essere alla portata del Toro, questo secondo anno di Sinisa deve essere importante. Io non so se lui (Mihajlovic, ndr) ha tutti i giocatori che voleva, e forse deve ancora acquisire piena solidità difensiva. Ci sono stati diversi cambiamenti e ci sono anche giocatori magari non in formissima. In mezzo al campo vedo però poca qualità, Rincon può apportare sicuramente personalità, ma non so se questo risulti sufficiente. Ad ogni modo, per me il valore aggiunto è Sinisa - perché è propositivo e lavora bene.
"In questi giorni si parla molto di Niang. Secondo lei sarebbe un rinforzo utile?
"Con Sinisa lui ha fatto bene, e se è il vero Niang può davvero fare la differenza in granata. Poi c'è da dire che lui vuole andare al Toro, e se vuoi andare in una squadra probabilmente - se riesci ad arrivarci - poi tiri fuori qualcosa in più, e in questo caso potrebbe essere molto utile. E' un giocatore importante, che ti fa la fascia, salta l'uomo, può andare al tiro. Anche come prima punta può essere una valida alternativa a Belotti, ma dipende dalla partita. E' un giocatore che allarga il campo, che gioca bene su tutto il fronte, unica cosa deve essere motivato: ma se ha fatto tutto sta "ambaradan", vuol dire che lo è.
"Per quanto riguarda Belotti, crede che alla fine resterà in granata?
"Se fossi Sinisa, non vedrei l'ora che arrivasse il 31. Obiettivamente, potrebbero venirtelo a prendere con 100 milioni quando vogliono. A questo punto, però, spero che resti: per lui, visto che si avvicina il Mondiale, ma anche per il calcio italiano. Io resterei ancora un anno in Italia, e poi credo che Cairo sarà di parola, e lo lascerà libero di cercare gloria altrove, come d'altronde ha sempre fatto con altri giocatori. Per me è il giocatore adatto al Toro, io spero che sia sereno e stia bene: che lavori per la squadra e attacchi la profondità per tutti i 90', è quella la sua forza. Io spero che rimanga ancora un anno in granata.
"Infine , qual è il suo pronostico per la gara del Grande Torino?
"Il pronostico è a favore del Torino, il Sassuolo ha palesato una condizione fisica ancora non ottimale. Ha messo tanta benzina, e adesso sono un po' imballati: vediamo se questa settimana di lavoro ha portato maggiore brillantezza nelle gambe. In questo momento, comunque, vedo favorito il Torino: credo abbia più qualità lì davanti, anche se il Sassuolo ha nuova consapevolezza in fase difensiva. Tuttavia, è vero che il Toro è avvantaggiato, ma attenzione a Berardi: può spostare gli equilibri, è geniale, ha tecnica e fisicità. Poi emozionalmente è un ragazzo particolare e si sa, però attenzione: lui è un giocatore che può dare quel qualcosa in più, sta crescendo, e anche per lui è l'anno del mondiale.
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