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Sono passati novant'anni, ma la discussione è più aperta che mai. In ballo, del resto, c'è uno scudetto, conteso, oggi come allora, da Torino e Bologna. Riappropriarsi di quel titolo, all'epoca non assegnato, potrebbe valere molto: significherebbe, per una squadra o per l'altra, portarsi in vantaggio nel palmares iridato, composto da sette scudetti a testa, ma orfani di vittorie rispettavamente da 41 e 53 anni. Torino e Bologna hanno dunque da pochi giorni rianimato l'antica "faida". In Emilia, un gruppo di tifosi sta alimentando una petizione popolare per riaprire il caso dello scudetto orfano di un vincitore. In Piemonte, il presidente dei granata Urbano Cairo in occasione dell'inaugurazione del nuovo stadio Filadelfia, ha aizzato la folla comunicando a tutti la sua volontà di iniziare la procedura per la restituzione del titolo.
Ancor oggi, a novant'anni di distanza, si litiga ancora: come nel 2004-05, il campionato 1926-27 non ebbe un vincitore legale: il Torino si classificò primo davanti a Bologna, Juventus, Genoa, Inter e Milan, in una formula che prevedeva due campionati simultanei. Sul Torino, però, nell'autunno 1927 cadde la mannaia della revoca, fino ad oggi mai messa in discussione. Cosa successe in quelle settimane di scandali? Avvenne il tentativo di combine passato alla storia come “caso Allemandi”, dal nome del terzino della Juventus pagato per far vincere il Torino nel derby. La denuncia, però, affiorò a giochi fatti e per la Federazione, guidata dal podestà di Bologna Leandro Arpinati e sarebbe stato piuttosto imbarazzante per tutto il movimento riassegnare così tardivamente lo scudetto ai rossoblu. Cosa che in effetti non fu nemmeno presa in considerazione, nonostante il regolamento lo prevedesse. Come riportato questa mattina in un pezzo del quotidiano "Repubblica", Arpinati disse in quell'occasione: “Sono certo che questo esempio servirà da monito e varrà per migliorare la situazione calcistica italiana, che in questo momento è di una gravità senza pari”.
Novant'anni dopo, nulla è cambiato. il Torino chiede lo scudetto, il Bologna pure. Ora in emilia si muovono in prima persona anche i tifosi che, dopo aver ascoltato le parole del patron granata, hanno scritto una lettera indirizzata al presidente rossoblu, Joey Saputo: “Alla luce di quanto dichiarato nella giornata di ieri dal presidente del Torino Urbano Cairo - si legge - chiediamo una ferma, decisa e immediata risposta da parte degli organi dirigenziali del Bologna Football Club 1909 presso gli organi federali, per rivendicare quello che da 90 anni è un nostro diritto. Non accetteremo che il potere mediatico del Torino prevalga sulle verità storico sportive in discutibili trattative di palazzo”. Sabato prossimo, prima di Bologna-Juventus, proseguirà la raccolta firme per la petizione sull'ottavo scudetto. La battaglia dunque è solo all'inizio...
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