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Oltre a divertire il pubblico italiano con il suo gioco spumeggiante e la sua classifica d'altri tempi, il Torino di Ventura pare che trovi piacere nell'aggiornare pagine di storia ormai rimaste sepolte nella secolare storia granata. Dall'almanacco granata, infatti, questo gruppo ritocca continuamente, qua e là, statistiche su statistiche. E così, dopo aver pareggiato la partenza del 1993 di Mondonico ed essersi avvicinato ai tempi di Radice, il Toro, contro il Chievo, prova a mettere a segno la seconda miglior partenza della sua storia.
Solo altre due volte infatti, nella Serie A a girone unico, i granata dopo cinque partite potrebbero vantare uno score come quello attuale o migliore, ammesso e non concesso che i ragazzi di Ventura riescano a uscire indenni dal Bentegodi, risultato alla portata ma tutt'altro che scontato. Nel 1976 il già citato Toro scudettato di Radice riuscì a fare filotto pieno in 5 partite, mentre l'unica altra partenza con 4 vittorie su 5 incontri risale addirittura al 1938, con Mario Sperone in panchina (poi sostituito dall'ungherese Molnar), ed un Torino che sarebbe arrivato secondo. Altri tempi, tempi in cui l'Inter si chiamava Ambrosiana e in Serie A gareggiava il Liguria.
Tornare con un punto da Verona assesterebbe Glik e compagni alla terza miglior partenza di sempre, con 3 vittorie e 2 pareggi, mentre una vittoria li porrebbe addirittura al secondo posto ex-aequo. Corsi e ricorsi storici, piccoli numeri che però, messi insieme, danno la proporzione del felice momento granata, che tutti desiderano si allunghi il più possibile, non solo per la statistica.
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