Due moduli, più opportunità. La rivoluzione targata Marco Giampaolo, al Torino, era partita con un unico inamovibile totem: l'abbandono del 3-5-2 tanto caro alle gestioni precedenti ed il passaggio in pianta stabile al modulo tanto caro al nuovo mister, il 4-3-1-2. Un sistema di gioco che è diventato marchio di fabbrica dell'ex allenatore della Sampdoria nel corso degli anni e al quale quasi mai Giampaolo aveva rinunciato nel corso degli ultimi anni. Fino a quest'anno quando, un po' per le inclinazioni di molti giocatori e un po' per le tante assenze legate al Covid, il tecnico granata ha deciso di mettere da parte momentaneamente il suo "modulo tipo" per permettere alla squadra di avere più possibilità di scelta. Sia da inizio partita che a gara in corso.
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Torino, 3-5-2 e 4-3-1-2: l’alternanza tra moduli è un’arma in più
Approfondimento / La capacità di cambiare volto a partita in corso è un'arma in più per Giampaolo e il suo staff: la differenza la fa la presenza in rosa di giocatori più duttili
3-5-2 - Così il Torino, dal match di Reggio Emilia contro il Sassuolo, ha cominciato a riutilizzare il caro vecchio 3-5-2; dapprima come arma a partita in corso e poi come schieramento iniziale come visto nelle ultime tre gare contro Inter, Entella e Sampdoria. Un modulo con determinate caratteristiche tattiche che Belotti e compagni avevano già assimilato nel corso degli anni e che di conseguenza sembrava poter dare maggiori certezze alla squadra in alcune fasi del match. Un'arma in più per i granata che, grazie anche ai tanti giocatori in gradi di ricoprire più posizioni in campo - Ansaldi e Rodriguez su tutti -, potrà essere riutilizzata in futuro. Anche quando Giampaolo avrà tutti i componenti della rosa a disposizione.
4-3-1-2 - E se il 3-5-2 è un modulo che il Torino aveva già nel proprio DNA, si può dire che ormai anche il 4-3-1-2 sia un abito in cui Belotti e compagni possono fare bene. Non a caso contro la Sampdoria l'inerzia del match si è completamente capovolta in seguito all'ingresso in campo di Verdi e Murru, con il successivo passaggio al 4-3-1-2. Uno schieramento che, specie con Verdi nella posizione di trequartista alle spalle di Zaza e Belotti, permette al Torino di sprigionare tutto il suo potenziale offensivo. Insomma, le due "nuove" facce del Torino sembrano essere state assimilate, anche se c'è ancora spazio per migliorare parecchio: e per Giampaolo avere la possibilità di cambiare schieramento a gara in corso sarà un'arma tattica in più in vista del proseguo della stagione.
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