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Il Torino saluta Sirigu al momento giusto. Ora non dovrà farlo rimpiangere

Il Torino saluta Sirigu al momento giusto. Ora non dovrà farlo rimpiangere

La sua seconda stagione è stata la migliore con ben 8 gol salvati, secondo i dati offerti da Opta. L'ultima, invece, è stata la nota dolente

Andrea Calderoni

Difficile riassumere in poche righe un'esperienza intensa e lunga quattro anni come quella di Salvatore Sirigu al Torino. Un indice oggettivo per riassumere le prestazioni del portiere sardo, un vero protagonista degli ultimi anni di Toro, ce lo fornisce Giacomo Zanetello di Stats Perform, che riassume il rendimento di Sirigu secondo il modello degli expected goals on target, il quale fornisce un rapporto tra i gol subiti e quelli "attesi" secondo la pericolosità delle azioni da gol degli avversari.

Si nota come nella prima stagione in granata il portiere di origine sarda ha incassato quasi 3 gol in meno rispetto a quelli attesi. La sua seconda annata, quella culminata con il preliminare di Europa League, è stata per distacco la migliore: 8 reti salvate. Le successive due, invece, hanno evidenziato un calo. Non tanto quella suddivisa tra Walter Mazzarri e Moreno Longo (4 gol in più del previsto), quanto l'ultima tra Marco Giampaolo e Davide Nicola (11 gol in più del previsto). I dati Opta rispecchiano appieno il percorso di Sirigu sotto la Mole: ci sono stati degli alti (e che alti), ma anche dei bassi, ci sono stati tanti picchi di eccellenza ma il rendimento di Sirigu è evidentemente andato in calando.

ERRORI DUPLICI - Dietro al calo dell'ultima stagione sono fiorite dicerie e presunti retroscena ma delle ragioni vere sono al corrente solo il ragazzo e la società. "Salvatore non ha mai fatto mancare la professionalità ma da un anno ho la sensazione che voglia qualcosa di diverso", ha detto il presidente Cairo. Che da questa vicenda non esce benissimo: se il rinnovo dell'ex Psg nel luglio 2018 poteva essere sbandierato dal club granata come un evidente segnale di ambire a qualcosa di importante, oggi la risoluzione tra il Torino e Sirigu, anche se consensuale, non è una bella pubblicità per le ambizioni future del club. Tra l'altro i granata, su indicazione del nuovo allenatore Ivan Juric, hanno deciso di puntare forte su Vanja Milinkovic-Savic (il che rappresenta una vera e propria scommessa), garantendosi a costi irrisori dalla Spal Etrit Berisha nel ruolo di secondo. In altre parole, se ne va un Campione d'Europa, che però nell'ultima stagione non era stato la solita certezza, e il suo posto verrà occupato da due portieri di caratura differente. Tuttavia, se il rapporto si è consumato, anche Sirigu ha delle responsabilità. È stato probabilmente uno dei giocatori maggiormente inglobati dal vortice di negatività che si è scagliato sul Torino a partire dalla fine del 2019. Ha patito il passaggio dai preliminari di Europa League, e quindi dalla lotta per la parte medio-alta della classifica, alla disperata lotta per non retrocedere degli ultimi due campionati. E mentalmente ha dato segnali di cedimento.

CONGEDO - Dunque quale ricordo lascia sotto la Mole Sirigu? Per quanto fatto, il ricordo è positivo. Nello sport spesso si ha la memoria corta e si pensa soltanto agli ultimi avvenimenti; così facendo si rischia di dimenticarsi troppo facilmente dei fasti del passato più o meno recente. Quello che ha fatto Sirigu al Torino non si discute, sebbene il finale non sia stato indimenticabile (da rimarcare comunque alcune parate salvezza anche nella sua travagliata annata 2020/2021, come quella su Obiang contro il Sassuolo o quella su Bentancur contro la Juventus). Sirigu ha ricevuto tanto dal Torino (la possibilità di rilanciarsi quando la sua carriera era in calando, conquistando un posto in Nazionale che gli ha permesso di diventare campione d'Europa) e ha dato tanto (è stato il portiere del record di punti del 2018/2019 e ha pesantemente inciso sulla salvezza del 2019/2020). Come in molte esperienze che si vivono intensamente, però, si era giunti al punto di saturazione e quindi era arrivato il momento del congedo tra il Torino e Sirigu. Titoli di coda che sono sopraggiunti puntuali e da oggi ognuno camminerà sulla propria strada, il Torino con Milinkovic-Savic e Berisha, Salvatore Sirigu sotto la lanterna con la casacca del Genoa. Solo il campo dirà se in casa granata Sirigu non sarà rimpianto, e viceversa.

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