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Approfondimento / Il Toro ha già giocato lo stesso numero di partite dell'intera stagione passata. Un anno fa, a metà marzo, erano solo 27. Non è, però, il momento di...
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"Molti, moltissimi tra tifosi ed addetti ai lavori mancano di precisione quando confrontano la stagione passata con quella attuale. Si fa un gran parlare dei grandi risultati dello scorso anno, e il paragone con la stagione corrente risulta sempre un po' deficitario per il gruppo attuale: una squadra che ha saputo sì reagire alla perdita dei due mattatori Cerci e Immobile, presentandosi con 36 punti a metà marzo e la salvezza praticamente in tasca, ma che in certe partite non assicura la stessa verve che l'anno scorso invece sembrava non perdere mai.
"Detto questo, è giusto e doveroso ricordare come l'anno scorso, di questi tempi, i granata avevano giocato solamente 27 partite, contro le 39 della stagione corrente. Da luglio 2014 a marzo 2015, insomma, il Toro ha già giocato lo stesso numero di partite che lo scorso anno ha disputato in un intera stagione. Con questo filtro statistico, i risultati di questa stagione assumono un valore ancora più importante, e il calo di Udine, se non scusabile, diventa quantomeno comprensibile.
"Tuttavia, per dimostrare che l'inversione storica di questo Toro firmato Ventura non è da considerare come mero fuoco di paglia, occorre che i granata, proprio adesso che hanno nelle gambe lo stesso numero di incontri dell'intera stagione passata, non calino clamorosamente: bisogna, dunque, che si mantengano concentrazione e lucidità, oltre che condizione fisica. Quest'ultima, però, è solo in parte controllabile dalla squadra e dal tecnico, e giocatori non più giovanissimi come ad esempio Moretti, in campo praticamente sempre quest'anno, è fisiologico che risultino un po' debilitati.
"Ventura, quindi, dovrà essere bravo a continuare le rotazioni, dando spazio solamente a chi garantisce un apporto al 100% delle proprie possibilità. Sino a qui, tutto è andato per il meglio, anzi, addirittura sopra qualsiasi ottimistica aspettativa. Ora, però, c'è da non mollare la presa, ora soprattuto che incalza la sfida europea; adesso, proprio adesso si deve dimostrare qualcosa di più, si deve dimostrare cosa è diventato questo Toro.
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