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Torino, tanti giovani in ritiro: tra rosa corta e possibilità di valorizzazione

Roberto Ugliono

Tra un bicchiere mezzo pieno e uno mezzo vuoto: i giovani in ritiro avranno una possibilità per il loro futuro, ma il Toro sono in Austria perché la rosa è troppo corta

Sono 7 in totale i giovani ex Primavera portati a Bad Leonfelden per il ritiro del Torino da Ivan Juric. Tra chi ha giocato quest'anno e chi la passata stagione il numero di giovani è veramente elevato (senza contare quindi vecchie conoscenze come Adopo e Gemello o veri e propri canterani come Buongiorno ed Edera). E pensare che senza gli acciacchi di Kriezyu e Gineitis il numero sarebbe potuto essere più elevato. Addirittura in ritiro ci sono due 2004: Dellavalle che è stato protagonista nell'ultima stagione e Antolini che ha fatto la spola tra Primavera e Under 18. Profili che in questi giorni abbiamo iniziato ad approfondire per raccontare potenzialità e quanto fatto vedere in granata.

Torino, tanti giovani in ritiro: gli aspetti negativi

I tanti giovani portati in Austria sono anche sintomo di una rosa decisamente incompleta. Per potersi allenare, quindi, i granata hanno dovuto portare a Bad Lenfelden ragazzi che molto probabilmente non sono ancora pronti per la prima squadra. Basta pensare a giovani come Akhalaia o Anton, che sono cresciuti tanto con Coppitelli, ma che sembrano ancora molto acerbi per poter vivere con continuità l'aria della Serie A. Però Juric per far numero ha dovuto portare anche loro, così da poter iniziare il lavoro con chi sarà protagonista in campionato e ha bisogno di concentrarsi non soltanto sull'aspetto atletico, ma anche su quello tattico.

Torino, tanti giovani in ritiro: gli aspetti positivi

Dall'altro lato però la notizia può lasciare ben sperare. I tanti ragazzi in ritiro avranno la possibilità di imparare dai compagni più esperti e da Juric. Una possibilità di arricchire il loro bagaglio calcistico in vista del loro futuro. Tra chi partirà in prestito e chi invece rimarrà come fuoriquota in Primavera, i giovani a Bad Leonfelden potranno provare a crescere. La possibilità per loro quindi di trarre ispirazione e migliorarsi è grande. Chissà che per qualcuno questo periodo non possa essere fondamentale per poi spiccare il volo e consacrarsi (anche se magari altrove). D'altronde per un giovane poter alzare l'asticella e il tasso di difficoltà è spesso utile per imparare più in fretta. Il bicchiere mezzo pieno è questo e riguarda il futuro. Quello mezzo vuoto, però, riguarda il presente e non serviva di certo la lista di convocati di Juric per comprenderlo: la rosa del Torino è decisamente incompleta.