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Torino: tra giocatori positivi e partite rinviate, i granata sono i più colpiti dal Covid

TURIN, ITALY - FEBRUARY 13: Andrea Belotti and Samir Ujkani of Torino FC speak following the Serie A match between Torino FC  and Genoa CFC at Stadio Olimpico di Torino on February 13, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Focus on / Le quattro positività di ottobre, il focolaio di variante inglese e tre asterischi in calendario: in Serie A, nessuno più colpito dal Covid del Torino

Silvio Luciani

"C'è un triste primato, conquistato dal Torino in questa stagione paradossale: i granata sono, senz'alcun dubbio la squadra più colpita dal Covid-19. Nella situazione di classifica in cui si trovano Belotti e compagni non c'è spazio per nessun alibi, sia chiaro; i numeri, però, dimostrano in maniera inequivocabile quanto il contesto pandemico in cui la Serie A (e il mondo in generale) è costretta a muoversi abbia condizionato l'andamento di tutte le squadre, con il Toro in testa a questa sfortunata classifica. Con il focolaio di variante inglese esploso al Filadelfia nell'ultima settimana, i granata sono arrivati a quota ventiquattro contagi nel gruppo squadra da inizio stagione (tra cui diciotto giocatori) e due partite rinviate (con il Genoa, a causa del focolaio rossoblù di settembre e Sassuolo), oltre alla partita contro la Lazio che si sarebbe dovuta disputare ieri e il cui destino è ancora incerto (il Torino ha depositato il preannuncio di ricorso presso il Giudice Sportivo).

"TUTTI I CASI - Non ci sono solo i casi più recenti, che hanno colpito duramente il Torino, costretto a rinunciare ad otto giocatori e a fermare l'attività sino alla ripresa degli allenamenti collettivi di questa mattina. Le difficoltà si sono manifestate sin dalla preparazione estiva, quando il Torino fu obbligato ad attivare la cosiddetta bolla e a cancellare due amichevoli precampionato, compreso il match con la Sampdoria a causa di due contagi all'interno del gruppo squadra, a cui si aggiunse un membro dello staff nell'immediata vigilia del campionato. Tra ottobre e novembre, invece, escludendo i casi di positività del presidente Cairo e di altri membri del gruppo dirigenziale, il Toro ha dovuto fare a meno di sei calciatori e dell'allenatore Giampaolo: prima Zaza e Millico ad ottobre, poi Lukic, Vojvoda, Ujkani e un altro calciatore a novembre. Casi molto spesso isolati, ma che hanno influito non poco sul Torino. Si pensi al cambio di modulo avvenuto conseguentemente alla positività di Lukic e Vojvoda, giocatori chiave in un momento in cui il Torino sembrava in ripresa.

"LE ALTRE - Anche la situazione che ha vissuto il Genoa, colpito duramente dal virus tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre con ventidue casi totali, di cui diciotto calciatori, è diversa da quella del Toro. In prima istanza per il momento: il focolaio genoano è scoppiato tutto in una volta ad inizio stagione, in un momento in cui i punti in classifica pesavano meno e in cui il calendario era meno fitto. Poi per la particolare natura del virus, che ha colpito i granata nella versione più contagiosa e pericolosa della variante inglese e infine per la peculiarità costituita dalla presenza in calendario del turno infrasettimanale contro la Lazio, che ha provocato la paradossale situazione di ieri. I granata torneranno in campo domenica a Crotone e le difficoltà del Covid dovranno necessariamente essere messe alle spalle: a Nicola e ai suoi ragazzi il compito di non far pesare le assenze.

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