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Il tecnico Ventura, terminata la sfida contro l'Udinese, incontra i giornalisti nella sala stampa e commenta così la gara disputata all'Olimpico contro i friulani: "Questo 2015 è stato un anno importantissimo per il Torino. Sono molto dispiaciuto per il risultato di questa sera anche perché l'Udinese era una squadra alla nostra portata, potevamo scrivere la storia centrando i tre punti ma così non è stato e ne prendiamo atto".
Ventura continua: "Stasera l'ambiente non ci ha sostenuto, anzi. Non era favorevole e chiaramente non era semplice giocare con un clima così. Abbiamo sbagliato tanto nel derby e siamo i primi ad essere dispiaciuti, ma certamente la situazione in settimana ha annacquato tutto, mettendo la strada in salita. Gli ultimi minuti eravamo in superiorità numerica eppure nessuno provava a giocare davvero a calcio".
Quindi Ventura prosegue la sua analisi: "Abbiamo imparato che chi vuole giocare qui a Torino deve mettere in campo maggior personalità, tirar fuori gli attributi. Oggi anche i nuovi hanno capito cosa vuol dire giocare qui, con i tifosi che mettono in pratica una teorica contestazione, nonostante nel complesso la classifica sia buona. Ora serve ritrovare quella simbiosi che avevamo trovato con il pubblico. Ci sono state volte in cui loro ci hanno preso per mano e trascinato, altre volte siamo stati noi a prendere per mano loro. Dobbiamo ritrovare questa unione".
Ventura guarda al futuro: "Condivido in parte la rabbia dei tifosi, perché è frutto di un grande amore. Ecco noi vogliamo risentirci a casa e vogliamo far sentire i tifosi a casa propria. Sarebbe bello riprendere da qui, da un amore reciproco che perdura nelle difficoltà. E assieme al pubblico, e attraverso il gioco, tornare in alto. Perché questa squadra è stata costruita per giocare a calcio e non per metterla sul fisico. Mercato? Mi aspetto per prima cosa la salute da parte dei miei giocatori. Abbiamo perso diverse pedine durante la stagione e mi piacerebbe riaverle tutte".
Ventura poi conclude: "Amauri? Per me c'è ancora posto per lui, non ci sono preclusioni di sorta. Certo lui sa e lo sappiamo tutti che non è più quello di 10 anni fa. E anche la concorrenza vera serve a migliorare. Vedremo cosa ci riserverà in tal senso il calciomercato. Glik? Nessun problema con lui e l'esclusione non è dovuta all'ambiente. Semplicemente Jansson stava facendo bene ed era giusto dargli fiducia. Altrimenti se non gratifichi un giocatore poi nel momento del bisogno rischi di pagare caro certe scelte".
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