Al termine della sfida tra Torino e Udinese Luca Gotti ha parlato ai microfoni dei giornalisti presenti allo stadio rilasciando le seguenti dichiarazioni.
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Torino-Udinese 2-1, Gotti: “Cosa ci ha messo in difficoltà? I rinvii di Vanja”
Le parole del tecnico bianconero al termine della partita direttamente dallo stadio Olimpico Grande Torino
Quanto è rammaricato per il risultato e quanto è invece soddisfatto della prova dei suoi?
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“Sono rammaricato tantissimo. Sapevamo bene che sarebbe stata molto combattuta e gli episodi sarebbero stati determinanti. Sono soddisfatto dello spirito della squadra, della prestazione di qualcuno e decisamente meno soddisfatto della prestazione di qualcun altro”.
Il gol del 2-0 preso subito ad inizio ripresa vi ha spezzato le gambe?
“Quello è l’episodio determinante. Il primo tempo è stato molto equilibrato e chiuso, poi entri nel secondo e subito regali questo calcio d’angolo. Quello è un episodio determinante”.
È sembrato un film già visto il regalo con la palla indietro…
“Un errore marchiano. Si cerca di giocare anche in zone di campo più pericolose, qualche volte si traggono benefici ed altre volte si paga”.
Deulofeu ha fatto un gran primo tempo, poi era solo affaticato o aveva problemi?
“Non credo si sia trattato di un problema fisico. Man mano che la partita andava avanti è stato meno incisivo, in generale meno decisivo di altre volte nel creare superiorità numerica. Non siamo riusciti a concretizzare quattro o cinque palloni su cui dovevamo fare gol. Silvestri ha fatto zero parate, il loro portiere ne ha fatte tre o quattro e decisive”.
Forestieri ha detto che il modulo 3-4-2-1 non è quello adatto. Cosa dice lei?
“Col senno di poi è più facile parlare. Sapevamo che sarebbe stata una partita combattuta e sapevamo che sarebbe decisa da episodi. Il Torino ha segnato su un rilancio del portiere terminato con gol molto bello dai 25 metri e noi abbiamo avuto la nostra grande occasione con Pussetto per arrivare al pari. Nel secondo tempo abbiamo regalato il calcio d’angolo del 2-0 e ci siamo trovati sotto di due gol senza che in realtà ci fosse questo disequilibrio. Questo per rispondere alla domanda sul sistema di gioco. A quel punto è ovvio che si cambia modulo, linee di gioco e caratteristiche di giocatori, perché bisogna provare a fare qualcosa di diverso. Comunque l’osservazione di Forestieri ci sta, è un ragazzo di 30 anni con una grossa esperienza. Con lui ho un rapporto diverso da quello allenatore-calciatore, l’ho avuto in Nazionale Under 17 e da allora siamo sempre rimasti vicini. Lui con me si può permettere di dire cose che con altri non direbbe. Rispetto certamente le sue idee che sono frutto anche delle sue caratteristiche”.
Il cambio modulo è stato fatto anche per far salire la linea difensiva?
“E’ chiaro che sotto di 2-0 devi cambiare. Anche l’avversario con la fatica che aumenta va in difficoltà e gli attaccanti vanno cercati in modo diverso. Ho detto a Nuytinck di alzarsi, ma è chiaro che a quel punto il rischio è prendere il rilancio di 70 metri di Vanja che ti mette in difficoltà. Rispettiamo questo, sono caratteristiche che ha il Torino, non è sempre facile trovare il baricentro giusto contro di loro”.
In 8 partite su 13 siete passati in svantaggio. Avete bisogno di uno schiaffo?
“Può essere una chiave di lettura anche se le 13 partite le ho bene in mente e so quando siamo partiti bene e quando siamo partiti meno bene crescendo in seguito. Non è proprio vero che sia come dite, anche perché il risultato spesso deve essere disgiunto nelle analisi. Oggi abbiamo preso gol su seconda palla dal rinvio del portiere senza che prima fosse successo nulla di nulla”.
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