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TURIN, ITALY - DECEMBER 05: Matthijs de Ligt of Juventus competes for the ball with Andrea Belotti of Torino FC during the Serie A match between Juventus and Torino FC at Allianz Stadium on December 05, 2020 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
"Cosa aspettarsi tatticamente da Torino e Udinese sabato alle 18? Di fronte potrebbero trovarsi due squadre dal modulo speculare. Sia Marco Giampaolo che Luca Gotti, infatti, nelle ultime settimane hanno schierato le loro formazioni con il 3-5-2 che si trasforma in 5-3-2 in fase difensiva. Tuttavia, non è escluso che, a causa di alcune assenze, Giampaolo possa tornare a giocare con il 4-3-1-2. Di certo i bianconeri interpreteranno il 3-5-2, modulo con il quale hanno trionfato 1 a 3 allo stadio Olimpico di Roma contro la Lazio nell’ultimo turno di campionato disputato (rinviato il match di domenica 6 dicembre contro l’Atalanta a causa di impraticabilità del campo). I friulani hanno trovato maggiore stabilità tattica nel corso del mese di novembre e i risultati hanno sorriso a Rodrigo De Paul e compagni. Naturalmente, nel folto centrocampo bianconero è proprio De Paul a spiccare sotto tutti i punti di vista. È un trascinatore, è dotato di grande tecnica individuale e sa garantire ottime prestazioni sul piano atletico.
POSSESSO PALLA - Torino ed Udinese sono squadre che non corrono troppo. I granata si trovano all’ultimo posto della speciale classifica con 105,757 km di media a gara, mentre i bianconeri sono quindicesimi con 107,177 km. Non soltanto nei chilometri percorsi Torino ed Udinese si assomigliano, ma anche per il dato relativo al possesso palla medio a gara: 25’08” Udinese, 24’45” Torino. Proprio tale aspetto dovrebbe far riflettere il Torino. Giampaolo notoriamente tende ad imporre il suo gioco e cerca di costruire squadre propositive che raramente giocano di rimessa. Il Torino delle prime dieci giornate, però, numeri alla mano, è una formazione che punta più sulla ripartenza che sul dominio territoriale. Il match di sabato con la Juventus è stato emblematico in tal senso. Il problema, tuttavia, non è aver giocato di rimessa all’Allianz Stadium avanti di un gol. La criticità risale alla partita interna con il Crotone, una gara nella quale il Torino era chiamato a fare la partita e invece è stato incapace di imporre il proprio gioco sull’attuale fanalino di coda del torneo di Serie A.
IMPORRE IL GIOCO - Sabato alle 18 i granata avranno un solo risultato a disposizione, ovvero la vittoria. La classifica parla chiaro e dunque contro l’Udinese non ci si potrà nascondere. Servirà necessariamente gestire i ritmi del match. Il Torino, dunque, a distanza di un mese dallo scialbo 0 a 0 con il Crotone dovrà dimostrare di essere cresciuto dal punto di vista del gioco in una partita in cui saranno obbligati i tre punti. In tal senso l’esame Sampdoria è stato superato soltanto a metà. Il pallino del gioco dovrà rimanere nelle mani granata costantemente nell’arco della gara, anche per legittimare la scelta di un allenatore come Giampaolo, abituato a fare calcio e non a subirlo per poi ripartire. Per concretizzare una supremazia territoriale bisognerà lavorare sulla testa dei componenti della rosa granata. Probabilmente, sarà proprio questo il compito più gravoso delle prossime ore di Giampaolo, a maggior ragione dopo le tante rimonte incassate e la dura contestazione subita.
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