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"Uno dei motivi per cui il Toro sta vivendo una stagione anonima, a fine inverno staccato dalla corsa per l'Europa League, si può ritenere sia il basso rendimento dei calciatori che avrebbero dovuto fare la differenza e spostare gli equilibri a favore del Torino, quelli di maggior qualità e di conseguenza più onerosi per le casse della società. Per motivi diversi, tutti i giocatori di copertina di inizio stagione stanno vivendo una stagione al di sotto delle attese. Alla radice delle difficoltà che i granata stanno vivendo c'è anche questo. Secondo i dati pubblicati lo scorso settembre da La Gazzetta dello Sport, la classifica degli ingaggi del Torino vede al comando Andrea Belotti, Daniele Baselli, Salvatore Sirigu e M'Baye Niang, che percepiscono tutti una cifra intorno ai 1.5 milioni all'anno (per alcuni di loro, aggiungendo i bonus, si può arrivare ai 2 milioni). Dietro di loro, a quota 1.4 milioni, ecco Cristian Ansaldi e Adem Ljajic. Per tutti loro, eccetto che per Sirigu (che può dire di aver mantenuto un livello di prestazioni sempre alto), il discorso è lo stesso: le aspettative della società e dei tifosi non sono state ripagate appieno dai fatti.
"I motivi e i singoli casi sono certamente diversi da loro. Dalla strana stagione di Belotti (5 gol e 1 assist), perso tra due infortuni e una crisi di identità, all'involuzione di Baselli (2 gol e 1 assist), passando per Niang (4 gol e 1 assist) che è entrato in una forma fisica accettabile in autunno inoltrato e Ansaldi (10 presenza da titolare in 27 partite) che è rimasto fuori per infortunio per settimane. Per Ljajic (3 gol e 5 assist), infine, prima un calo di rendimento, poi i problemi comportamentali, poi un infortunio a dicembre e infine le ripetute esclusioni con Mazzarri, che lo ritiene poco adatto alla sua filosofia di calcio. Riassumendo, il dato di fondo è che i top player del Torino, i più pagati e dunque coloro da cui ci si aspettava un contributo tecnico ma anche morale adeguato alla causa, stanno deludendo. E se sotto le attese c'è chi dovrebbe trainare un gruppo, è chiaro che le magagne aumentano. Tutti loro hanno ancora undici partite per salvare il bilancio della loro stagione, mentre a Mazzarri spetta il compito di metterli nelle condizioni ideali per rendere al meglio.
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