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gazzanet
"Il Torino occupa attualmente, quando mancano dieci giornate alla conclusione del campionato, la decima posizione con un passivo di otto punti rispetto a quello che era l'obiettivo prefissato ovvero l'ultima posizione disponibile per approdare alla prossima Europa League. Uno stallo a metà classifica inevitabilmente figlio di un'annata che ha finito per condizionare le prestazioni di quasi tutti gli elementi della rosa granata, che adesso sono chiamati in questo periodo conclusivo a dimostrare però le proprie qualità di modo da convincere il tecnico e la società a puntare anche su di loro per il prossimo ciclo. Non è esente, tra gli altri, né dal primo né tanto meno dal secondo discorso Afriyie Acquah.
"Il centrocampista ghanese non ha di certo vissuto sinora un'annata esaltante dal punto di vista delle prestazioni e della continuità a livello personale: dopo un'estate concitata - in particolar modo nel finale, quando la sua partenza era più che paventata - ed una permanenza all'ombra della Mole, la mezzala ha disputato solamente quindici presenze in questo campionato e raramente è stato impiegato dal primo minuto. Spesso e volentieri tuttavia, anche entrando a partita in corso, l'impatto non è stato determinante come invece era riuscito ad essere nelle precedenti stagioni, prettamente dal punto di vista fisico. Con il cambio in panchina la situazione è forse migliorata per quanto riguarda il minutaggio, ma resta il fatto, evidente, che questa non sia stata sino ad ora la miglior stagione del ghanese per prestazioni offerte da quando indossa la casacca granata. Come ai compagni, anche ad Acquah restano dieci partite per dimostrare al tecnico di meritare la conferma.
"Di certo, il centrocampista è una delle pedine sotto la lente di Mazzarri, uno di quei giocatori che dovranno essere valutati con maggiore attenzione rispetto ad altri, ed il motivo è semplice: il suo contratto è in scadenza 2019 (qui la situazione generale dei contratti), ed è dunque proprio in questo finale di stagione che il club deve prendere una definitiva decisione in merito al suo futuro. D'altra parte, va riconosciuto che dal cambio in panchina la mezzala ha assunto tratti più determinanti e peculiari all'interno del roster del Torino: Mazzarri infatti in più di un'occasione si è affidato a lui proprio per via delle sue caratteristiche specifiche - una minore qualità palla al piede, sì, ma compensata da grinta, muscoli e corsa - e dunque potrebbe non privarsene così a cuor leggero. Quel che è certo è che anche Acquah ha a disposizione all'incirca due mesi per convincere tecnico e società di meritarsi la conferma nel Torino del futuro, e l'unico modo per poterlo fare è fornire prestazioni di maggiore impatto.
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