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Coppa Italia_Torino Fc vs Cosenza, 11 August 2024, Stadio Olimpico Grande Torino, Torino Italy, Photo Nderim KACELI
Meno retropassaggi, più coraggio nel cercare la verticalizzazione e rinvii lunghi meno frequenti. Uno dei punti di rottura tra la gestione Juric e quella Vanoli sarà proprio nell'utilizzo di Vanja Milinkovic-Savic. Dopo la sfida contro il Cosenza il neo allenatore granata non ha esitato a sottolineare che la squadra abbia ricercato troppe volte il retropassaggio per provare a uscire dal pressing avversario e che questo vada migliorato.
"Ci rifugiamo troppo da lui anziché giocare in avanti, Vanja molto bravo con i piedi ma dovevamo sfruttare meglio il campo e le ripartenze con Bellanova e Lazaro" ha spiegato inizialmente Vanoli. Il Toro, dunque, deve prendere coraggio nell'uscita palla e durante la gara più volte si è spazientito dalla sua panchina il tecnico. In particolar modo nel mirino Masina e Vojvoda, che - per ruolo - sono chiaramente i giocatori con più situazioni di gioco da interpretare diversamente. Da un lato servirà più personalità nel prendersi dei rischi, dall'altro i centrocampisti dovranno migliorare i loro movimenti senza palla. Tutto questo, però, non è per sfiducia in Milinkovic-Savic, bensì per un piano di gioco che si basa su un'uscita palla a terra.
Detto ciò l'allenatore non vuole rinunciare alle caratteristiche di Vanja, che possono essere un'arma in più. Il tema è piuttosto come e quando: "Vanja ha delle qualità molto importanti, senza abusarne possiamo avere un'arma in più. Io non voglio calciare lungo ma voglio andare sul lungo per creare qualcosa. Non dobbiamo però sfruttare solo questo perché altrimenti poi gli avversari ti riconoscono". Concetto chiaro e semplice: per evitare di diventare prevedibili i rinvii di Vanja devono essere centellinati e usati in situazioni codificate per sfruttare gli spazi che si possono creare.
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