Avere una rosa lunga e competitiva non è più un lusso, ma una necessità. E il Torino di Paolo Vanoli sta dimostrando quanto una panchina ben assortita possa diventare un'arma micidiale. Gli otto gol segnati dai subentrati in questa stagione non sono solo numeri da statistica, ma episodi decisivi che hanno inciso sulla classifica e sul percorso dei granata in Serie A.


focus
Torino, Vanoli ha una nuova arma segreta: la panchina
Un bottino pesante: i numeri parlano chiaro
—Otto reti segnate da giocatori entrati a partita in corso: un dato che vale oro per la squadra granata, capace di raccogliere ben tredici punti grazie ai colpi firmati dai suoi jolly. In questa classifica, solo la Lazio (15) e l’Atalanta (9) hanno fatto meglio: i granata conquistano dunque il terzo posto sul podio nella classifica dei gol segnati dai subentrati. L’ultimo esempio? La perla di Gvidas Gineitis contro il Milan. Entrato in campo al 76', sull'1-1, con la voglia di incidere, il centrocampista lituano ha scaricato un mancino chirurgico che ha regalato tre punti pesantissimi alla squadra. Un altro episodio che conferma come ogni giocatore in maglia granata possa diventare protagonista, indipendentemente dal minutaggio concesso. E proprio Gineitis, intercettato dopo il suo ultimo gol all’inaugurazione del Bosco del Toro, ha sottolineato l’importanza della concorrenza all’interno del gruppo: “Quando c’è concorrenza ti alleni sempre più forte e prendi più esperienza, perché ci sono giocatori più forti. Poi decide il mister in base a chi vede allenarsi meglio”.
I bomber della panchina granata: Adams e Gineitis in testa
—In questa corsa al gol dalla panchina, spiccano due nomi in particolare: Che Adams e Gvidas Gineitis. Lo scozzese, con tre reti, guida la classifica interna dei subentrati più letali, ma il lituano lo tallona con due centri decisivi. E se il primo ha regalato la vittoria ai granata da subentrato per ben due volte - una di queste con una traiettoria magica da centrocampo contro l’Empoli - il secondo ha risposto con freddezza e precisione in due momenti delicatissimi: nel pareggio trovato con la Fiorentina in inferiorità numerica e contro il Milan per il gol da 3 punti. Ma non sono gli unici. Nikola Vlasic ha lasciato il segno con il rigore trasformato a San Siro, Njie con la rete decisiva il Como, arrivata a soli 10 minuti dal suo ingresso in campo, mentre Elmas ha inaugurato la maglia granata mostrando tutta la sua classe con un gol capolavoro, con tanto di tunnel e pallonetto, a Bologna.
Vanoli bravo nella gestione: tutti coinvolti, tutti decisivi
—Dietro questi numeri c’è una strategia chiara: Paolo Vanoli ha costruito una squadra in cui nessuno è una semplice riserva. “Siamo un gruppo, tutti avranno la loro occasione”, ha più volte sottolineato il tecnico granata. E i fatti gli danno ragione. La società ha lavorato sul mercato invernale per allungare la rosa e garantire alternative di qualità, e ogni subentrato diventa adesso un elemento chiave. Lo sa bene anche Samuele Ricci, capitano dei granata, che già dopo la sfida con l’Udinese a fine 2024 aveva ribadito l’importanza di chi parte dalla panchina: “Chi è entrato ci ha dato una grande mano e deve essere sempre così, perché la differenza la fanno quelli che stanno in panchina”. Un concetto che Vanoli ha rafforzato parlando del centrocampo prima dell’ultima sfida di campionato con il Monza: “Io devo sempre pensare al bene della squadra e non del singolo giocatore. Ci sono sette giocatori per due posti, che possono essere tre. Il bello avviene durante la settimana. La concorrenza stimola e io ho questa opportunità”. Un principio che si estende a tutta la rosa: ogni giocatore è chiamato a dare il massimo, sapendo che la competitività interna è un valore aggiunto. I granata possono contare su risorse fresche e affamate, pronte a cambiare il destino della partita. E chissà che proprio questa caratteristica non possa rivelarsi il segreto per questo finale di stagione…
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