Al termine della sfida tra Torino e Verona, valida per la 16^ giornata di Serie A, il tecnico granata Ivan Juric, dopo essere passato ai microfoni dei broadcaster, è intervenuto anche in conferenza stampa. Di seguito le risposte dell'allenatore del Toro alle domande dei giornalisti accreditati presenti nella sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino.
le voci
Torino-Verona 1-1, Juric in conferenza: “Partita che mi aspettavo, non sono deluso”
La situazione si era complicata, almeno il pareggio è arrivato ma c’era qualcosa che si aspettava potesse essere fatto meglio?
“No, mi aspettavo questa partita. Sono globalmente soddisfatto. Abbiamo fatto un primo tempo giusto, c’era una grande pressione, non siamo riusciti a fare giocate individuali anche per merito delle qualità degli avversari. Abbiamo trovato il pari, poi abbiamo rischiato sull’occasione di Lazovic. Alla fine, due occasioni per vincerla ci sono state. Questa è stata la partita che mi aspettavo e non sono deluso”.
Che Verona ha visto quest'oggi?
“Il Verona ha sempre fatto meglio del Torino negli ultimi anni e oggi si è visto che c’è pochissima differenza tra le squadre. Tra l’essere noni e lottare per la retrocessione c’è poca differenza, basta sbagliare qualche atteggiamento. Anche il Torino prima del mio arrivo ha lottato per due anni per salvarsi all’ultima giornata. Basta poco. Il Verona ha cominciato a lavorare di nuovo sui concetti del nostro calcio, Bocchetti li conosce. Hanno spesso pagato dei particolari che per questo stile di gioco non puoi sbagliare, anche nella scelta dei giocatori. Ora cominceranno a sistemare delle cose puntando sui vari Ceccherini, Dawidowicz, Tameze e secondo me potranno fare un bel girone di ritorno”.
Cosa può fare il Verona per tornare su?
“Bisogna anche indovinare l’attaccante. Nei miei ultimi sei mesi abbiamo lavorato tanto sul gioco. Ora il Verona non fa così ma va bene per questo momento. Ma noi avevamo dato a giocatori come Ilic e Tameze ottime conoscenze, poi mettendo Simeone e Caprari c’è stato un exploit: concetti nostri più giocatori giusti, è stato il Verona più bello. Ma basta poco per perdersi. I giocatori li abbiamo cambiati sempre, ma con questo modo di giocare bisogna essere in un certo senso esagerati”.
Risultato giusto?
“Sì anche se abbiamo dominato, non creando molto, ma abbiamo dominato, e non abbiamo dato ripartenze. Abbiamo giocato con la testa giusta e concetti giusti, ma abbiamo preso gol sull'unico calcio d’angolo e qui si è complicata. Ma nels secondo tempo abbiamo fatto bene e abbiamo spinto fino alla fine. Il risultato è giusto”.
A Verona si cerca sempre il gioco di Juric…
“Perché è troppo bello, è un gioco esagerato. Hai una visione, ti devono ascoltare, ti devono prendere i giocatori giusti e poi bisogna allenarsi nel modo giusto. Chi lo sa come Bocchetti cerca proprio questo”.
Come ha visto Vlasic di punta? Perché Sanabria in panchina?
“Hanno stesse caratteristiche. Giocano tutti e due spalle alla porta. Vlasic ha tenuto tanti palloni e ci ha fatti giocare bene ma era marcato da un bel giocatore come Hien. Sono soddisfatto, non deluso. Normale che si scelga uno tra i due, nel senso che metto Radonjic o Sanabria, con Vlasic spostato nel primo caso. Con Pellegri hai un altro attaccante, di altre caratteristiche, perché lui attacca la profondità e ti dà questa opzione, che poteva servire tanto”.
Nel primo tempo si è visto un Torino che attaccava tanto ma di tiri veri e propri ce n'è stato uno...
"In partite così, quando ti marcano a uomo, con distanze giuste e senza lasciarti respirare, ci vuole qualcosa in più a livello tecnico e sull'uno contro uno. Però oggi Dawidowicz con Radonjic, ad esempio, ha fatto molto bene".
Cosa hai pensato quando il tuo Lazovic ha sbagliato un gol a porta vuota?
“Che mi vuole tanto bene”.
Cosa pensi invece di Sulemana? Può essere uno di quei giovani su cui si può costruire?
“Sia Hien, sia Doig sia Sulemana sono giocatori per giocare questo tipo di calcio come caratteristiche. Sono giocatori che magari hanno pagato le situazioni, ma le caratteristiche sono giuste. Molta dinamicità, contrasti, tecnica”.
Il Verona si salva?
"Mi auguro proprio di sì".
Alla fine avete avuto le opportunità per vincere, ma è mancato il colpo del ko. Una vittoria sporca, quando non si gioca bene, non è quello che vi manca? Serve più mentalità da questo punto di vista?
“È una questione di qualità, non di mentalità. Problema di mentalità si ha se la squadra non attacca o non spinge fino alla fine. Qui le palle gol alla fine ci sono state; un giocatore di qualità le mette dentro, uno con meno qualità no. Per questo ci sono giocatori che costano due milioni e chi ne costa dieci o venti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA