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Torino-Verona 2-2: un finale da psicodramma per i granata

Lorenzo Bonansea

Il Toro butta al vento una vittoria che sembrava già concretizzarsi - rimanendo in 10 per l'infortunio di Belotti. I granata non chiudono la partita, rischiano tanto e alla fine subiscono la beffa

"Pareggio che ha del clamoroso quello del Grande Torino tra granata e Verona, dove si consuma un vero e proprio harakiri del Toro: termina 2-2, con i granata che si fanno rimontare di due reti (quelle di Niang e Iago Falque), buttando al vento una vittoria che pareva già segnata. I granata sono stati costretti a giocare gli ultimi 10' in dieci per via dell'infortunio al ginocchio di Belotti (via in barella con tanto di mani in faccia, e poi ricomparso in panchina più rilassato qualche minuto dopo) e sono completamente crollati dal punto di vista mentale, concedendo un gol a Kean e poi il rigore trasformato da Pazzini. Più di qualcosa da rimproverarsi per i ragazzi di Mihajlovic, che potevano e dovevano chiudere la partita prima della fine. Due punti buttati, e malamente, con Miha che gestisce in maniera opinabile alcuni cambi.

"Il Toro deve rispondere sul campo dopo la sconfitta di una settimana fa nel derby, e il Verona si presenta come la migliore occasione per vincere e convincere. Tuttavia, l'avvio di gioco vede i granata sì dominare dal punto di vista del possesso palla, ma faticare molto nel verticalizzare - col Verona che quando riparte si rende anche pericoloso, con Verde e Cerci soprattutto. Alla prima vera grande occasione, però, il Toro passa: splendida palla di Ljajic per Ansaldi (che ha sostituito De Silvestri, infortunato) che di prima la mette in mezzo dove Iago Falque deve solo spingere in rete. Il Toro si carica dopo la rete, e dopo un momento di apprensione per Belotti - rimasto a terra per un duro contrasto al ginocchio, arriva anche il raddoppio, e lo firma il più atteso di tutti: M'Baye Niang. Il francese entra in area dalla sinistra e fulmina un colpevole Nicholas sul palo più vicino.

"La ripresa inizia col Toro in avanti, alla ricerca del tris. trsi che per poco non viene firmato da Ljajic, che però - servito da Belotti in area - svirgola malamente un pallone delizioso. Ancora granata spumeggianti ad inizio della seconda frazione: al 56' grande velo di Belotti dopo il tocco di Ansaldi e botta secca di Rincon, che però termina centrale tra le braccia di Nicholas. Niang sembra galvanizzato dal gol, i compagni lo cercano in continuazione e lui risponde attento. Al 60' occasionissima per i granata: Belotti conclude a botta sicura da posizione defilata, trovando un intervento incredibile di Nicholas sulla sua strada. Dietro, però, c'è ancora qualcosa da registrare nei granata: il Verona infatti rischia in più di un'occasione di riaprire la partita (a preludio che il finale riserverà qualche spiacevole sorpresa), una su tutte al 72' - con Ferrari che da centro area conclude a lato di pochissimo. A salvare i granata è il grande senso dell'anticipo di Lyanco e di N'Koulou, ma nelle marcature c'è tanto da migliorare.

"Nel finale, Miha toglie Niang e Iago per Boyé e Gustafson, passando al 4-3-3, e proprio a 10' dalla fine succede quello che nessuno avrebbe voluto vedere: Belotti si accascia dopo una scivolata, toccandosi il ginocchio già dolorante nel primo tempo. Mani in faccia per il Gallo, che esce in barella visibilmente preoccupato. Lo stesso numero 9, poi, fa di nuovo capolino dalla panchina granata - sulle sue gambe. Il Toro è costretto a giocare in 10 negli ultimi minuti, e soffre tantissimo: il Verona spinge e a 3' dalla fine la VAR convalida un gol inizialmente annullato a Kean dopo un mischione in area. All'ultimo, psicodramma Toro: Molinaro tocca con la mano un traversone di Cerci, l'arbitro assegna il rigore che Pazzini trasforma - gelando il Grande Torino. Finisce così, con un finale incredibile e che sconcerta non poco il pubblico di fede granata - per una partita che si poteva e doveva vincere. Senza se e senza ma.