La 10 sulle spalle di Nikola Vlasic avrebbe potuto esaltarlo o fargli capire la sua importanza tecnica nel progetto Toro, ma fin qui ha deluso. Contro il Monza è stato uno dei primi cambi e quella sostituzione sa quasi di bocciatura. Il croato sta cercando confidenza nel ruolo di mezzala e fin qui non ha quasi mai brillato. Pensare che quando era stata presentata la divisa da gioco lui aveva detto che quest'anno sarebbe stata un'altra storia, perché la pubalgia era alle spalle. Invece fin qui è ancora un Vlasic impalpabile, da cui è lecito aspettarsi di più.
Il Torino per uscire dal periodo di difficoltà di risultati e di gol fatti ha bisogno del suo talento, che si sta accendendo troppo a intermittenza. Fin qui è il giocatore che ha performato di meno. Sicuramente i problemi fisici passati hanno bisogno di tanto tempo per essere metabolizzati al 100% e la speranza è che questa sia la spiegazione del rendimento insufficiente del 10 croato in maglia granata. La sua collocazione in campo è chiara e i compiti pure: deve creare sul centro destra, inserirsi e dovrebbe anche andare di più al tiro. In più le mezzali di Vanoli di solito sono decisive, ma fin qui Vlasic sembra attraversare anche un periodo di ambientamento in tal senso. Il feeling crescente con Pedersen potrebbe essere la chiave, anche se deve aumentare. Dopo la gara contro il Monza, il tecnico granata è stato chiaro: Vlasic deve duettare con il norvegese ex Feyenoord e Sassuolo come faceva con Bellanova. Contro i brianzoli si sono viste situazioni interessanti, ora devono migliorare nell'intesa.
Tornando nel dettagli sul tema Vlasic, l'aspetto preoccupante è la poca continuità a livello di prestazione. Da lui tutti si aspettano maggiore qualità in tutto: dall'uno contro uno alle imbucate. Il problema è che è altalenante nella singola partita e questo diventa un limite anche per il ragazzo, che sembra faticare nel trovare fiducia.
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