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Torino-Wolverhampton 2-3, l’analisi dei gol: errore di Nkoulou sulla terza rete inglese

Europa League/ Frame dopo frame il focus sulle cinque marcature del match di Torino. Secondo timbro stagionale per De Silvestri, ma tre reti incassate sono troppe

Redazione Toro News

Dallo sfortunato colpo di testa di Gleison Bremer nella propria porta al termine della prima frazione al calcio di rigore di Andrea Belotti ad una manciata di minuti dal 90’. 3 a 2 finale in favore degli inglesi ricco di emozioni che lascia ancora aperto uno spiraglio per i granata in vista del ritorno al “Molineux”. Di seguito l’analisi delle cinque reti della gara di Torino.

 TURIN, ITALY - AUGUST 22: Romain Saiss (C) of Wolverhampton Wanderers scores the opening goal during the UEFA Europa League Playoffs 1st Leg match between Torino and Wolverhampton Wanderers at Stadio Olimpico on August 22, 2019 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

AUT. BREMER - Il primo gol del Wolverhampton al 43’ è una sfortunata autorete di Gleison Bremer. Gran parte del merito, però, è di Joao Moutinho, che guadagna e batte splendidamente il calcio piazzato dalla sinistra. La punizione nasce da un contrasto aereo tra Lorenzo De Silvestri e lo stesso Moutinho. Il difensore granata è un po’ troppo energico e si aggrappa platealmente alla maglia del portoghese, girato spalle alla porta. Qualche protesta da parte di De Silvestri ma il fischio del direttore di gara Soares Dias è inevitabile.  Sul punto di battuta si presenta proprio Moutinho, già autore di tre assist vincenti nelle prime quattro gare di qualificazione di Europa League. Quello di Torino non verrà calcolato come passaggio vincente, ma la traiettoria disegnata dal lusitano è perfetta per potenza e precisione e mette in seria difficoltà la retroguardia granata. Con il suo destro, infatti, scodella un pallone nel cuore dell’area di rigore del Torino. La sfera arriva nel mucchio granata e oro. Tre sono le maglie del Wolverhampton che si avventano sul pallone, ma l’ultimo tocco è di un giocatore granata. Willy Bolly è il primo a saltare con alle spalle Nkoulou. La prima coppia viene superata dalla traiettoria. Dietro ci sono Romain Saiss e Bremer. Il centrocampista marocchino salta ma non la prende, mentre il difensore brasiliano sale più in alto e sfiora la sfera. Il tocco di Bremer è fatale per il Torino. La sfera si infila nell’angolo alla sinistra di Salvatore Sirigu, che non può nulla, considerata la distanza ravvicinata e la velocità del pallone. Il Wolverhampton passa in vantaggio a 2 minuti e mezzo dallo scoccare del 45’.

DIOGO JOTA - Il 2 a 0 degli inglesi arriva quasi all’ora di gioco. Il gol è di Diogo Jota, ma il colpo di classe decisivo ai fini della rete è di Adama Traoré. L’azione si sviluppa dalla sinistra verso la destra. Raul Jimenez esce bene dall’area di rigore del Torino e partecipa attivamente alla manovra offensiva dei suoi. Spalle alla porta riceve la sfera ai trenta metri, portandosi dietro Bremer, e allarga a memoria sulla destra su Traoré. La possente ala di origini spagnole riceve e si trova uno contro uno con Cristian Ansaldi, che temporeggia e lo lascia entrare in area di rigore dal lato corto. Soualiho Meité prova a rientrare e a raddoppiare ma a quel punto parte la progressione devastante di Traoré. Traoré accelera e si avvantaggia su Ansaldi, conquistando il fondo. Il laterale argentino riesce ad ostacolare d’esperienza lo spagnolo che però non si dimostra soltanto forte fisicamente ma anche bravo tecnicamente. Traoré, infatti, sterza alla grande sulla linea di fondo campo e con il destro confeziona un assist di pregevole fattura per Diogo Jota. In centro all’area di rigore Armando Izzo rimane su Ruben Vinagre, mentre Bremer e Nkoulou stringono entrambi sul primo palo. Diogo Jota si stacca bene dalla marcatura e si apposta sul dischetto del rigore. Non c’è nessuna maglia granata su di lui e così l’appoggio in porta diventa molto semplice. Per il 22enne portoghese è il terzo gol in queste qualificazioni di Europa League, il secondo consecutivo dopo quello nel ritorno con il Pyunik Erewan. È il 2 a 0 del Wolverhampton al 59’.

DE SILVESTRI - Il gol di Lorenzo De Silvestri è un marchio di fabbrica del Torino targato Walter Mazzarri. Assist di un laterale (Ansaldi), gol sul secondo palo dell’altro laterale (De Silvestri). L’azione nasce, però, da un ottimo recupero del pallone sulla trequarti del Wolverhampton da parte del neoentrato Sasa Lukic. Il serbo strappa regolarmente la sfera dai piedi di Traoré e apre immediatamente per Ansaldi. L’argentino si trova già in buona posizione. Il pallone gli arriva sul sinistro, ma saggiamente Ansaldi decide di portarselo sul destro, eludendo così Jesus Vallejo, un possibile ostacolo. Il cross del sudamericano a rientrare è delizioso ed è ben indirizzato sul secondo palo. La traiettoria è alta e ben calibrata. Andrea Belotti sul primo palo non prova nemmeno a saltare. Simone Zaza, invece, è al centro dell’area e cerca lo stacco ma la sfera lo supera. Alle sue spalle spunta puntuale come un orologio svizzero De Silvestri, che di testa dentro l’area piccola non sbaglia. De Silvestri segna il proprio secondo gol stagionale, dopo quello nel 5 a 0 contro i bielorussi del Soligorsk. Da apprezzare non tanto il colpo di testa del 31enne laterale granata, quanto i tempi del suo inserimento. Vinagre, infatti, viene bruciato sul tempo ed è in netto ritardo. De Silvestri può festeggiare e il Torino rientra in partita.

JIMENEZ - A 18 minuti dal 90’ ripartenza fatale del Wolverhampton per il Torino. I granata si fanno trovare colpevolmente scoperti e la difesa si muove malamente sull’assalto di Jimenez. Il tutto nasce da un rilancio senza troppe pretese di Saiss. Lukic buca l’intervento, Tomas Rincon è in controtempo. La sfera così sfila e fortunosamente viene calamitata da Jimenez. Il forte attaccante messicano riceve e punta la porta del Torino. Si trova di fronte, però, l’intera retroguardia granata. Bremer stende il subentrato Pedro Neto, commettendo fallo. L'arbitro, giustamente, dà il vantaggio. Bremer stringe verso il centro, mentre nel frattempo Izzo accorcia su Jimenez.

Izzo, non ammonito, potrebbe fermare il messicano con un fallo ma preferisce far passare l’avversario. La decisione si dimostra errata, soprattutto perché Nkoulou alle sue spalle è arretrato troppo, lasciando letteralmente una voragine a disposizione di Jimenez. Izzo è superato, Bremer è in ritardo, Nkoulou continua a temporeggiare. Jimenez così ha vita semplice. Entra facilmente in area di rigore, si sposta la sfera sul sinistro e con l’interno del piede trafigge senza problemi un incolpevole Sirigu. Il suo quinto gol in queste qualificazioni è un macigno perché riporta a più due il Wolverhampton a Torino.

RIG. BELOTTI - Il rigore di Belotti all’89’ tiene vive le speranze del Torino in vista del ritorno della prossima settimana. Il capitano granata fa tutto: si prende di forza il penalty e lo trasforma con grande caparbietà sotto la “Maratona”. Belotti prova a sfondare nell’area di rigore degli inglesi. Decide di tentare l’affondo allargandosi sulla destra. L’attaccante granata si allunga la sfera ma non può proseguire la propria progressione, complice il calcio fuori tempo di Vinagre. Il giovane laterale lusitano non viene ammonito ed è questo probabilmente il più grave errore di Soares Dias nel corso del match d’andata di Torino. Il direttore di gara, però, non ha dubbi a fischiare il rigore al Torino. Dagli 11 metri si presenta Belotti. Di fronte il capitano granata ha Rui Patricio, galvanizzato dal rigore parato a Paul Pogba nell’ultimo turno di Premier League. Belotti, come sempre, prende una lunga e centrale rincorsa. Si sposta sulla sinistra soltanto nel momento in cui accelera. Qualche passo e poi la battuta potente e rasoterra con il destro. Rui Patricio conferma di aver studiato l’avversario e intuisce l’angolo, ma il penalty di Belotti, non perfetto per precisione, passa sotto le braccia dell’esperto portiere e si insacca. È il quinto gol stagionale di Belotti, è una boccata d’ossigeno per il Torino, è una fiammella di speranza in vista del ritorno al “Molineux”.

Andrea Calderoni

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