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"È un solido e concreto Espirito Santo ad aggiudicarsi il primo duello con Walter Mazzarri. Grazie alla vittoria ed alle tre reti segnate in trasferta, il tecnico portoghese ha infatti compiuto un significativo passo verso i gironi di Europa League.
"POSSESSO STERILE - Un Wolverhampton molto concreto, come detto, perché il possesso palla è stato prevalentemente del Toro (63%). Gli inglesi, una volta acquisito il vantaggio, hanno infatti preferito chiudersi in difesa affidandosi alle ripartenze veloci. Ed è proprio in questo modo che la squadra di Espirito Santo ha trovato il terzo gol e si è resa più volte pericolosa. Al Toro è invece mancata la capacità di trasformare uno sterile possesso palla in occasioni da gol nitide. Meité e Baselli hanno faticato a verticalizzare in maniera efficace, mentre Berenguer non è riuscito a creare superiorità tra le linee.
"LE SCELTE - A sorridere ad Espirito Santo sono state anche le scelte di formazione. Del tecnico si è spesso detto che non ami particolarmente cambiare gli undici titolari. Ieri sera, però, il tecnico ha variato quattro elementi rispetto a quello che si potrebbe definire la formazione sulla carta titolare. Particolarmente azzeccata soprattutto la scelta di schierare Traore sulla corsia destra. L’esterno è stato infatti incontenibile sulla fascia, dando vita a numerose occasioni ma soprattutto fornendo l’assist per il raddoppio. Una mossa che ha consentito anche di limitare le iniziative di Ansaldi, che si è visto molto meno del solito. Espirito Santo è stato poi premiato anche dalla scelta tecnica di confinare in panchina Ruben Neves rimpiazzandolo con Saiss, che ha messo lo zampino sulla prima rete del vantaggio Wolves.
"UOMINI CONTATI - A Mazzarri va comunque dato il merito di aver impresso alla squadra un buon carattere; c'era il rischio di deprimersi e peggiorare ulteriormente la situazione ma il Torino è rimasto in partita fino in fondo. Il gol di Belotti consente di tenere accesa una piccola speranza in vista del ritorno, dove al Toro servirà comunque una grande impresa per ribaltare il risultato. Il tecnico granata ha evidentemente perso il duello con il collega, ma è stato penalizzato anche da errori individuali che sono insoliti per i giocatori granata. Per quanto riguarda le scelte iniziali c’è invece poco da dire: è vero che col senno di poi Rincon e Aina sarebbero potuti essere utili dall'inizio, ma se hanno giocato solo a gara in corso è probabilmente per il fatto che lo staff tecnico ha avuto riscontri negativi sulla loro capacità attuale di reggere novanta minuti a ritmi alti. Mazzarri ha poi cambiato giustamente Berenguer e Meité, ampiamente insufficienti, ad inizio secondo tempo. Prima di inserire Aina, il tecnico ha anche pensato di inserire Millico, ma difficilmente si può pensare che il neo 19enne avrebbe potuto cambiare la partita ed era l'unico giocatore offensivo in panchina. Detto ciò per credere nell'impresa al Molineux Stadium servirà sicuramente molto di più: dell’attenzione in fase difensiva alla capacità di creare occasioni da gol.
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