Il Torino ha il suo capitano: "Questa emozione è nuova per me, non me lo aspettavo ed è importante per cosa ho fatto in carriera. Sono molto onorato di essere il capitano del Toro". Sono parole di orgoglio quelle pronunciate da Duvan Zapata, parole di un uomo maturo e di un ragazzo che sa quanta strada ha fatto per conquistarsi un ruolo di primo piano nel nostro calcio e, dopo solo una stagione, anche nel Torino. Arrivato a fine agosto dall'Atalanta, l'attaccante colombiano si è fin da subito preso sulle spalle la squadra sia in campo che soprattutto nello spogliatoio granata.
FOCUS
Torino, Zapata capitano: un toro alla guida del nuovo ciclo granata
Torino ai piedi del suo leader
In neanche un anno da suo arrivo al Filadelfia accolto dai fumogeni e dai cori dei tifosi, Duvan Zapata è diventare il leader assoluto del Toro e la fascia da capitano è stata una naturale conseguenza. "Rappresenta tanto fin da quando sono venuti a prendermi a Bergamo. Sono venuto qua perché fin dall'inizio mi hanno fatto sentire il mio valore e continuano a farlo. Voglio ripagarlo in campo fin dalla prima partita ad oggi per ricambiare questo amore", ha dichiarato durante la conferenza stampa del 22 luglio a Pinzolo. Fin dal suo esordio con la maglia granata contro il Genoa, il numero 91 granata ha spiccato sui compagni per carisma e voglia di combattere. La maglia granata sempre sudata e onorata, sputando sangue, sudando e onorando la maglia granata. Come non innamorarsi di un giocatore che va a fare a sportellate solo contro tutti, di un leader che perde tutta la voce per incitare i compagni, come dimenticare le lacrime di felicità e orgoglio dopo la partita perfetta in casa contro l'Atalanta. Duvan si è innamorato del Torino e il mondo granata si è innamorato di lui, incoronandolo come nuovo capitano, come guida per trascinarlo fuori dal limbo di metà classifica. Lo scorso anno ci è quasi riuscito mettendo a segno 12 gol con il Toro, ma da adesso, con la fascia al braccio, è carico e vuole migliorare ancora di più il suo rendimento.
Parole da uomo squadra e uomo del popolo
"I miei obiettivi non sono così tanto personali. Forse l'unico è fare più gol della stagione scorsa. Io voglio crescere e far bene a livello di squadra. Stiamo lavorando per alzare il livello". Ha anche aggiunto il neo capitano granata durante la conferenza, chiamando anche i compagni ad assumersi più responsabilità. Con la difesa titolare dello scorso anno assente, chi perchè ceduto, chi perchè indisponibile, i difensori ad oggi presenti devono dare qualcosa in più: "... quelli che ci sono mentalmente devono avere qualcosa in più, tutte le squadre fanno fatica e tutte le squadre hanno delle difficoltà. Noi dobbiamo cercare di capire che squadra siamo" ha commentato il colombiano che ha anche chiesto un supporto ai compagni di reparto: "Quest'anno sarà anche importante che i gol non li faccia solo io, ma anche i miei compagni di reparto e magari così si può diventare una squadra molto più forte in avanti". Insomma, un uomo squadra a 360° pronto a guidare con l'esempio - come ha sempre fatto in campo - ma anche con le parole e con il carisma di un giocatore navigato ed esperto, pronto a far crescere sotto la sua ala la nuova generazione di giocatori granata.
Dal rettangolo verde a Superga: Duvan il trascinatore
A 33 anni, dopo il declino negli ultimi due anni in nerazzurro, Duvan è rinato in granata e adesso vuole ripagare l'amore e il supporto dimostratogli trascinando la squadra verso nuovi orizzonti in questo nuovo ciclo targato Vanoli in cui il numero 91 è stato messo al centro. E chissà se questo amore lo convincerà a restare a vita al Toro, lui per ora non ha chiuso la porta rimandando tra qualche anno i discorsi: "Non sarebbe una brutta idea ma non ci ho mai pensato perché mi sento ancora giovane - ed effettivamente quella iniziata lo scorso anno potrebbe essere l'inizio di una seconda giovinezza per Duvan - ma sicuramente arriverà il momento in cui ci dovrò pensare. Non ci ho mai pensato, vivo più il presente. Ora sono il capitano e penso alla nuova stagione". Non ci resta che aspettare e vedere ancora all'opera il "toro" granata che trascina il Toro, le sue spalle sono abbastanza larghe per reggere la pressione di una piazza esigente e ambiziosa, che oltretutto adesso aspetta con maggior curiosità e fermento il prossimo 4 maggio per la lettura dei nomi degli Invincibili da parte di Duvan Zapata, il nuovo capitano del Torino.
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