Era difficile pensare che in una partita alla penultima giornata di campionato, tra due squadre che non dovevano giocarsi nulla di importante, si sarebbe assistito ad una vera battaglia da calcio d’altri tempi, dove solo volati calcioni e fallacci fin quasi a sfiorare la rissa. Questo è quello che è successo tra Verona e Torino, due squadre che in realtà qualcosa avevano da giocarsi; la squadra veneta per finire in bellezza il campionato davanti al proprio pubblico mentre il Torino il raggiungimento dei 50 punti. Nessuna delle due aveva voglia di perdere, tutte e due avevano propositi di vittoria. Alla fine ha vinto la squadra più compatta, quella che si è innervosita meno, quella che ha dimostrato più carattere e fermezza rispetto alle provocazioni e ai tanti fallo compiuti dagli avversari. Il Toro è stato tutto questo meritando la vittoria e raggiungendo il doppio obiettivo dei 50 punti e del 10° posto come prefissato da Juric insieme ai suoi ragazzi.
CONTROCORRENTE
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Il rientro di Lukic ha riportato quell’equilibrio e quella velocità a centrocampo mancati durante la partita contro il Napoli mentre Brekalo e Praet sono stati superlativi nell’attaccare gli spazi e contemporaneamente dare pericolosità alla manovra d’attacco capitanata da Belotti. Il “Gallo” non ha segnato ma è stato bravo a conquistare molti falli contro Gunter sui diretto avversario sempre in difficoltà nella marcatura proprio per la capacità del centravanti granata di ricevere palla e coprirla bene facendo salire la squadra.
Certo il capolavoro di sabato ha il nome di Brekalo che ha regalato alla bellezza del calcio un gol da antologia soprattutto nella sua costruzione dando il via all’azione del gol con una ripartenza in velocità. Poi lo scambio con Vojvoda e infine quell’incunearsi in area con un bel dribbling e il tiro a giro davvero perfetto che è andato a insaccarsi sotto la traversa. Il ragazzo ha così timbrato il suo 7° gol in campionato e non è poco per un trequartista al suo primo anno in Italia.
Se Brekalo ha realizzato, Berisha ha difeso la sua porta con almeno tre parate importanti. L’albanese è sempre stato attento in ogni azione d’attacco veronese. Poi che dire di quel ragazzo di nome Zima che è stata una testina d’oro della sua area. Ogni palla aerea che viaggiava dalle sue parti era preda della sua testa. Davvero ottima la sua prestazione come centrale di difesa. Senza dimenticare la sua presenza in area avversaria che ha creato non pochi pericoli.
Brekalo non solo gol! Infatti sua la pennellata su punizione servita per la testa di Andrea Belotti che ha ben colpito di testa impegnando Montipò in una difficile respinta. Ottima anche la prestazione di Ola Aina che a destra è stato stantuffo andando avanti e indietro recuperando molti palloni in fase difensiva ma anche rilanciando le azioni in avanti. Peccato che al 93' Aina fa tutto bene in progressione portandosi in avanti in due contro uno ma poi perdendo il tempo di finalizzare la superiorità numerica finendo poi di andare al tiro respinto in angolo dal portiere veronese.
Il Toro comunque ha suggellato la sua vittoria con un palo pieno preso da una bella scorribanda in avanti da Pellegri. Quando parte il ragazzo è devastante ed è capace di lasciarsi dietro gli avversari grazie ad una superpotenza fisica impressionante e poi ha un tiro davvero potente. Se i suoi problemi fisici dovessero finire definitivamente può diventare un giocatore senza limiti.
Juric esce vincitore da Verona, vittorioso su quei ragazzi che lo scorso anno ha allenato e che oggi gli sono riconoscenti: guardare il bell’abbraccio di Tameze quando esce per sostituzione.
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