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Toro, a Bergamo ingiusta sconfitta

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Difficile spiegare quanto sia ingiusta la sconfitta rimediata per 2 a 0 dal Torino ad una persona che non ha visto la partita eppure è la realtà  di Atalanta - Torino...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Difficile spiegare quanto sia ingiusta la sconfitta rimediata per 2 a 0 dal Torino ad una persona che non ha visto la partita eppure è la realtà  di Atalanta - Torino in quel di Bergamo, dove la dea bendata ha voluto davvero regalare con tutte le proprie forze la vittoria ai nerazzurri.  Il Toro venturiano è stato davvero sin troppo bello nel far circolare la palla, nel proporre azioni ficcanti, nel fare del buon pressing sul possesso palla avversario e nel creare azioni da gol;  si, davvero troppo bello contro un Atalanta che ha subito spesso l’iniziativa granata.  E’ stato anche un Toro oltre che sfortunato  (due traverse piene di Darmian e El Kaddouri, nate da calci da fermo, e un quasi gol di D’Ambrosio ‘grazie’ al miracolo di Consigli) anche molto sprecone, si guardi alle occasioni sciupate da Larrondo e da Immobile davanti alla porta. Ai due attaccanti è mancata la freddezza del goleador di razza (forse un giorno lo diventeranno ma per adesso non lo sono) anche se ambedue si sono dannati l’anima per la squadra. Immobile è stato davvero esemplare nel diventare il centrocampista aggiunto per far partire veloci i contropiedi granata. Il ragazzo si è battuto e sbattuto avanti e indietro, verticalizzando per Larrondo e aprendo spazi sopratutto sulla fascia sinistra per D’Ambrosio. Nulla da eccepire ma è parso anche molto leggerino contro la retroguardia bergamasca. Le qualità tecniche di Ciro sono eccellenti ma spesso il suo movimento lo porta lontano dalla porta avversaria. Vero è che per l’indisponibilità iniziale di Cerci il ragazzo ha dovuto fare il Cerci e meno il centravanti , ruolo delegato a Larrondo. I due  sin dall’inizio della partita hanno duettato bene e scambiato velocemente  con tutti i compagni con belle triangolazioni  ma poi alla stretta finale si son mangiati tre gol davanti alla porta di Consigli : al 47’ dopo una bella azione di D’Ambrosio  l’ex Siena colpisce l’esterno  della rete, senza riuscire a incrociare: al 51’quando Immobile verticalizza per Larrondo, mettendolo di fatto davanti alla porta avversaria, ma il centravanti spreca tirando alto; al 63’ quando la palla calciata da El Kaddouri, respinta dalla traversa, capita sui piedi  di Immobile che  di piatto tira alle stelle. Quando si spreca troppo, vuoi per sfortuna ,  vuoi per poca freddezza, il castigo arriva puntuale anche se è davvero ingiusto. Di solito per capire quanto una sconfitta sia meritata o meno si devono analizzare le azioni di gioco, il possesso palla , i tiri in porta e le occasioni create: ebbene il Toro è stato superiore all’Atalanta in tutto questo anche dopo il primo gol subito. Già, il primo gol bergamasco, con Stendardo che segna  dopo una mischia in area granata con palla che schizza fra una selva di gambe e  Padelli infastidito da Yepes in netto fuorigioco. Rete da annullare! Poi Ventura cambia il Toro in corsa rischiando il suo uomo migliore Cerci al posto di Glik, spostando di fatto il baricentro granata ancora più avanti alla ricerca del gol del pareggio. Invece arriva  il secondo gol atalantino su calcio d’angolo e inzuccata di Lucchini, lasciato solo in area libero di mirare. Ma qui le recriminazioni nascono dalla precedente azione  di Cerci che al limite dell’ area avversaria viene atterrato , per Bergonzi è tutto ok e i bergamaschi si liberano in un contropiede che porterà all’angolo - gol di Lucchini. Più che l’Atalanta ha potuto Bergonzi. Due errori imperdonabili che hanno sconfitto comunque un buon Toro che ha dominato a centrocampo e che nell’occasione ha trovato in Vives un buon regista. Queste sono le analisi della sconfitta però al di là della buona prestazione granata sorgono alcune riflessioni: in panchina c’erano i due centrocampisti ( Bellomo e Farnerud) costati oltre 3 milioni di euro in questa campagna acquisti e che dovevano essere dei puntelli importanti per il nuovo modulo granata. Qualcosa  non quadra! Di certo non si può imputare alla società la scelta tecnica dei giocatori, anzi in questo caso il presidente Cairo ha messo mano al portafoglio per prenderli. Se per Bellomo la scusante venturiana è l’inesperienza nel fare il regista ( in Inghilterra,in Francia e in Germania senza scomodare  il Sudamerica i giocatori di 23 anni giocano titolari) per Farnerud, dopo aver speso 1,7 milioni si è scoperto che non può fare il regista e forse può essere un buon interno come c’è  ne sono tanti in Italia. Per una società come il Toro è vietato sbagliare scelte sul mercato soprattutto quando si spendono tanti soldi. Questa è una riflessione dettata non dalla sconfitta odierna ma nata dopo aver visto il Toro già nella partita contro il Novara. Altro punto di riflessione già anticipato precedentemente: l’attacco del Toro sebbene abbia in Immobile e Cerci due eccellenti attaccanti di movimento sembra troppo leggero, sembra  mancare di un vero finalizzatore, di un vero stoccatore, un freddo goleador. Larrondo , nonostante giochi bene la palla e legga bene la partita appare davvero poco freddo nel momento di finalizzare in gol un occasione. Mancano poco meno di ventiquattro ore per trovare soluzioni al calcio mercato e rimediare a ciò che manca a questo Toro. 

 

 

Gino Strippoli

 

(foto Dreosti)