Il Torino a Bergamo con un obiettivo: quello di rimpinguare il magrissimo bottino dei gol in trasferta. Quella granata infatti è l’unica squadra dei maggiori cinque campionati europei a non aver ancora raggiunto la doppia cifra di gol in trasferta in questa stagione (nove finora). I granata lontano dall’Olimpico-Grande Torino hanno fatto molta fatica a trovare la via della rete. La difesa è stata eccezionale, nonostante il turnover in porta (i gol subiti sono appena 32, meglio anche dell’Atalanta che ne ha presi 29), ma l’attacco non ha reso secondo le aspettative, in particolare in trasferta. Sono, infatti, solo 9 quelle lontano dalle mura amiche delle 38 reti del Torino. Juric è chiamato ad invertire questa tendenza contro una squadra che in casa ha rallentato parecchio, come mostra bene l’enorme differenza fra la posizione in classifica dei nerazzurri in casa (tredicesima) e in trasferta (terza). Può essere l’occasione per ottenere una vittoria di prestigio invertendo una tendenza molto negativa. Anche nella scorsa tragica stagione, i granata avevano fatto meglio realizzando il 10º centro fuori casa alla settima trasferta. Il Toro ha mancato l’appuntamento con il gol in otto trasferte in questo campionato, solamente Genoa e Cagliari (nove entrambe) hanno fatto peggio finora. Uno score ancora peggiore ci fu solo nel 2008/09 (annata che terminò con la retrocessione), con sole nove reti.
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Toro a Bergamo per arrivare a dieci gol in trasferta: granata ultimi in Europa
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GLI ESTERNI E LA DIFESA A TRE - Ma sarà una sfida che vedrà fronteggiare due tecnici che predicano lo stesso tipo di calcio Juric e Gasperini basano il proprio gioco su esterni a tutta fascia e di qualità e una difesa a tre moderna e mobile. I loro centrali di difesa puntano tutto sui duelli individuali. A Torino, Bremer è stato un esempio lampante di questo: forte di testa, attento negli anticipi e veloce in copertura nelle diagonali. Al contrario, in questa stagione i bergamaschi non hanno potuto contare su un centrale fisso e affidabile: si sono alternati Palomino, Toloi e Dijmsiti. Sulle corsie laterali Hateboer e l’ex granata Zappacosta hanno saputo interpretare al meglio le direttive del mister. Il 3-4-3 nelle varianti del 3-4-1-2 (con Pasalic o Koopmeiners trequartisti) e del 3-4-2-1 (con Malinovskyi e Boga dietro a Muriel o Zapata) ha permesso di valorizzare i due terzini a tutta fascia infaticabili nelle corse e nei cross. Juric è riuscito a far esprimere al meglio un calciatore che non aveva mai espresso le sue potenzialità: Vojvoda. Il kosovaro ha finalmente preso le misure con il calcio nostrano e ottenendo il posto da titolare senza più lasciarlo. Nell’altra corsia il titolare, per gran parte della stagione, è stato Singo. L’ivoriano, artefice di una partita eccezionale contro lo Spezia, nella prima partita ha portato qualità e quantità nella manovra offensiva granata.
LA SFIDA DI DOMANI - L’Atalanta viene dalla vittoria a Venezia, ma prima aveva perso per tre volte di fila con Napoli, Sassuolo e Verona. I bergamaschi avevano puntato molto sull’Europa League, però l’uscita anzitempo con il Lipsia ha complicato non poco i piani. I nerazzurri, al contrario dei granata, possono ancora centrare l’obiettivo stagionale della qualificazione alle coppe europee. Le sconfitte di questo turno di Fiorentina, Lazio e Roma possono essere un invito da cogliere. Il Toro, dal canto suo, ha dimostrato già più volte voler onorare fino all’ultimo questo campionato e questa trasferta può essere una bella occasione per regalare i tre punti ai tifosi.
Giacomo Stanchi
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