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Toro: a Livorno niente resurrezioni, per favore

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Questa sera il Toro dovrà scendere in campo per vincere. Senza pensare alla classifica, senza pensare alla sfida persa contro il Napoli, anzi. La sconfitta di domenica scorsa appartiene ormai al passato e come tale, non deve influire...
Manolo Chirico

Questa sera il Toro dovrà scendere in campo per vincere. Senza pensare alla classifica, senza pensare alla sfida persa contro il Napoli, anzi. La sconfitta di domenica scorsa appartiene ormai al passato e come tale, non deve influire negativamente sul futuro. I ragazzi di Ventura dovranno certamente dimostrare di aver compreso i propri sbagli, assimilato le direttive tecniche. Ormai, dovrebbero aver capito che in Serie A, se non ci provi fino in fondo, è difficile vincere. Per non dire impossibile.  Niente calcoli, nessun timore: vietato farsi suggestionare. Nessuna 'legge dei grandi numeri', perchè il Livorno arriverà anche da parecchie sconfitte consecutive, ma non c'è scritto da nessuna parte che debba proprio tornare ad esultare oggi. Cerci e compagni, con un anno di esperienza in più nella massima serie, questa sera potranno dimostrare a tutti che il gruppo non è più quello che apparecchiò la tavola per la 'grande abbuffata' dell'improbabile tandem Pulga-Lopez: 0-1, rigore di Nené. Che non è più quella squadra in grado di ''resuscitare i cadaveri'', per intenderci. In quella lontana occasione l'arbitro ci mise del suo: nessuna sopresa, nessuna novità. Il Toro fece lo stesso, concedendo agli avversari il lusso di arrivare immancabilmente per primi su ogni pallone. E anche qui: nessuna sorpresa, nessuna novità. A Livorno, inutile negarlo, un'eventuale vittoria varrebbe doppio e risolleverebbe il morale del gruppo e della piazza. Per portare a casa i tre punti, però, servirà una prestazione vera. Una prestazione da Toro. Questa sera, dunque, niente calcoli. Questa sera a Livorno: niente resurrezioni, per favore.   Manolo Chirico   (foto M.Dreosti)