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Il Torino ha confermato di essere un po’ un camaleonte a Marassi. La squadra di Walter Mazzarri, tra diversi importanti difetti, ha il pregio di saper cambiare pelle con discreti risultati. Il 4-4-1-1 in fase difensiva di Genova ha permesso ai granata di essere più solidi difensivamente rispetto al recente passato e non è un caso che la soluzione adottata abbia portato in dote a Salvatore Sirigu e compagni il terzo match senza reti incassate in questo campionato. Tra l’altro la medesima disposizione tattica era stata proposta anche nella gara interna contro il Napoli di inizio ottobre e anche in quel caso Sirigu blindò la porta. Non un’assoluta novità, quindi, la retroguardia con quattro elementi in fase di non possesso.
BREMER TERZINO - Rispetto al match contro il Napoli, non è stato dirottato Armando Izzo sulla fascia di destra nel ruolo di terzino bloccato, ma è stato utilizzato Gleison Bremer sulla sinistra. Ironia della sorte il brasiliano si è trasformato anche nell’uomo del match grazie all’incornata vincente su traversone di Simone Verdi, ma la sua importanza sta a monte. Da laterale difensivo sinistro si è ben comportato, soprattutto in chiave difensiva. È chiaro che con il Torino in possesso palla il sudamericano ha stretto la propria posizione al fianco di Nicolas Nkoulou e Izzo, trasformando il modulo granata dal 4-4-1-1 al 3-4-2-1. Con Bremer terzino a sinistra, è potuto tornare ad occupare il ruolo di laterale difensivo destro Lorenzo De Silvestri. Un ritorno alle origini per l’ex laziale, che ha costruito le fortune della propria carriera in quella posizione, ben diversa rispetto all’esterno nel centrocampo a cinque.
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VERDI ESTERNO - La disposizione tattica ha permesso ai granata di occupare meglio il campo, inibendo soprattutto nel primo tempo la manovra del Genoa. Nella ripresa qualche spazio in più è stato concesso e i rossoblù hanno sfiorato in almeno tre circostanze il gol del vantaggio, ma questo è stato dettato anche dal dispendio di energie del Torino nella prima frazione. Il 4-4-1-1 che diventa 3-4-2-1 è apparso, comunque, un modulo molto contenitivo in grado di garantire maggior equilibrio ad un Toro fragile. Inoltre, è probabilmente lo schema che permette a Verdi di esprimersi nel migliore dei modi: partendo dalla fascia destra con la licenza di svariare sembra poter sfruttare meglio le sue qualità. Vedremo se nel futuro la difesa a quattro in fase di non possesso verrà riproposta: in tal caso capiremo se due indizi, fanno una prova e il Toro tornerà ad essere meno perforabile.
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