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Toro, a Napoli non molto da recriminare

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L’impresa, a dir poco ardua, di strappare un punto al Napoli al San Paolo non riesce al Torino, che torna a casa a mani vuote dopo aver disputato un brutto incontro. Partita decisa da due calci di rigore, sui quali i granata hanno avuto da...
Giacomo Zanetello

L’impresa, a dir poco ardua, di strappare un punto al Napoli al San Paolo non riesce al Torino, che torna a casa a mani vuote dopo aver disputato un brutto incontro. Partita decisa da due calci di rigore, sui quali i granata hanno avuto da recriminare (specie sul secondo, indubbiamente inesistente) e che in qualche modo hanno parzialmente condizionato la gara. Come sempre però, continuerò con coerenza a non soffermarmi su questi aspetti, ed ad analizzare attraverso i numeri quella che è stata la gara del Toro. E a mio avviso, come già anticipato sopra, non è stata affatto una buona partita.   TORO ASSENTE DALL’INIZIO–Complice lo schiaffo preso dopo meno di un quarto d’ora dal dischetto, il Torino si è mostrato passivo e rinunciatario, ricordando la squadra che ha perso il recente derby: prima del 40° minuto l’unico tiro dei granata è stato quello sferrato da Bellomo al 7°.Il Napoli invece, sebbene non sia parso il miglior Napoli visto in questo campionato (50.5% di possesso palla, la più bassa percentuale fatta registrare quest’anno al San Paolo), ha saputo controllare il vantaggio cercando più volte di chiudere la partita, anche nella ripresa. Sono stati 21 i tiri effettuati in totale dai partenopei: il Torino non ne aveva mai subiti così tanti in una partita di questo campionato (nel derby furono 17).   LA SVEGLIA SUONA TARDI – La prima conclusione nello specchio da parte del Torino arriva addirittura al 63° con Giuseppe Vives. Poi altre due conclusioni di Riccardo Meggiorini parate da Pepe Reina nel finale, per un totale di 3 soli tiri nello specchio della porta azzurra. Proprio Meggiorini è stato il più pericoloso dei granata in avanti, l’unico a sferrare più di una sola conclusione in tutta la partita (il che la dice lunga su quanto abbia creato il Torino).   LA DIFESA TRABALLA – A preoccupare in questo inizio di campionato è anche la difesa. Certo, gli infortuni e le squalifiche hanno condizionato il reparto arretrato, e spesso Ventura è stato costretto ad adattarein mezzo della difesa giocatori che non sono propriamente dei centrali difensivi (come Darmian e Vives). Resta però il fatto che, dopo il 2-0 all’esordio col Sassuolo, il Toro ha subito gol in tutte le successive 8 partite di campionato: non accadeva in Serie A dal novembre 2008 (nove in quell’occasione i match consecutivi con almeno una rete incassata). Dopo 9 giornate il Torino ha subito 15 reti, sette in più rispetto allo scorso campionato. E questo nonostante Ventura abbia optato per la difesa a 3 per garantirsi maggiore copertura.   A LIVORNO PER IL RISCATTO–Ora la bravura starà nel riuscire a dimenticare subito la sconfitta, già mercoledì a Livorno. I labronici vengono da un momento difficilissimo (quattro sconfitte consecutive, non ne perdono cinque di fila dal 2007) e faranno di tutto per non perdere; sarà quindi una partita dal risultato tutt’altro che scontato, ma fondamentale sarà fare i tre punti per interrompere la striscia negativa (5 gare senza successi) ed arrivare carichi al match di domenica contro la capolista Roma.