Un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto per il Torino perché se è vero che il Napoli ha sbagliato un rigore con Insigne (più che una grande parata di Savic), se è vero che ha preso un palo con Lozano, se è vero che Osimhen nel primo tempo ha sfiorato il palo con una saetta da fuori area e poi ha mandato alto di testa sopra la traversa, trovando poi il gol all’’80 con un ‘incornata creata da un assist nato da un rimpallo, è altrettanto vero che il Toro è l’unica squadra ad aver impegnato il portiere avversario.
CONTROCORRENTE
Toro a Napoli una sconfitta sfortunata
I granata giocano alla pari poi però Osimhen li condanna
Milinkovic Savic - a parte la parata sul penalty - non ha mai dovuto metter i guantoni per fermare il pallone mentre Ospina si è dovuto superare ben due volte su Brekalo, prima con un tiro dalla distanza deviato in angolo e poi nei secondi 45 minuti dopo un bel dribbling con incursione in area si è visto respingere il tiro nuovamente dall’estremo difensore partenopeo. Inoltre il croato in scivolata è andato vicino al vantaggio, senza trovare lo specchio e graziando il Napoli. A tutto ciò dobbiamo aggiungere due contropiedi dei granata in tre contro uno non sfruttati al meglio.
Insomma il Toro ha creato molto e si è difeso bene ma è nuovamente rimasto a secco di punti. Se poi analizziamo che il giocatore che ha finalizzato di più è stato Brekalo allora possiamo capire gli sfoghi di Juric quando dice che avere a disposizione Praet, Pjaca, Brekalo e Belotti vorrebbe dire aumentare la qualità e le soluzioni per andare in gol.
Sotto l’ombra del Vesuvio Napoli e Torino si sono affrontati in una vera battaglia. I granata hanno fatto la partita che dovevano fare costringendo gli azzurri a grandi fatiche per trovare la via del gol. Una vittoria cosiddetta “sporca” ma che delinea la forza della squadra allenata da Spalletti che mira allo scudetto.
Eppure il duello tra Bremer e Osimhen per 80 minuti è stato quasi sempre appannaggio del granata bravo a giocargli in anticipo lasciandolo sfuggire solamente un paio di volte nel corso della partita, mentre nell’occasione del gol non era Bremer il suo marcatore ma il giovane Buongiorno.
Sin dai primi minuti si è visto un Toro ben messo in campo e ben organizzato con Singo che sulla sinistra ha sempre creato pericoli. I granata sono riusciti a fare quello che altre squadre non sono state capaci di fare ovvero togliere il fraseggio con tanta intensità che è la qualità maggiore dei napoletani. Una partita giocata molto in verticale nell’uno contro uno , da qui i numerosi duelli tra avversari .
Nulla da rimproverare a questi ragazzi granata senza dimenticare che dopo soli 8 minuti di gioco il Toro ha dovuto fare a meno di Mandragora per infortunio.
Adesso il trittico ligure dirà qualcosa in più sulla stagione che attende i granata. Tre partite diciamo “abbordabili” contro Genoa , Spezia e Sampdoria, contando però che ci saranno i già recuperati Belotti e Zaza e già venerdì contro il Genoa quello di Praet. Un aumento di qualità che potrà solo far bene al Toro.
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