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Toro a reti inviolate verso la A

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di Gino Strippoli - Chi l’ha detto che un pareggio, in un campionato dove la vittoria vale tre punti, non può essere determinante e prezioso? Spesso il pareggio viene quasi giustamente considerato alla pari di una quasi sconfitta...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

di Gino Strippoli - Chi l’ha detto che un pareggio, in un campionato dove la vittoria vale tre punti, non può essere determinante e prezioso? Spesso il pareggio viene quasi giustamente considerato alla pari di una quasi sconfitta anche dal sottoscritto, ma  il Torino visto a Bari ha colto un punticino che a conti fatti diventa prezioso per tagliare il traguardo tanto agognato da qualche anno della serie A. Senza considerare  che i ragazzi di Ventura tornano sotto la Mole imbattuti dopo aver affrontato una delle migliori compagini della cadetteria. Il Bari non bisogna dimenticarlo senza la legge della penalizzazione ma per ciò che ha espresso in campo avrebbe 51 punti ovvero in piena bagarre play off. Una compagine rognosa e manovriera, quella pugliese, che ha cercato di imbrigliare con una  vera ragnatela il centrocampo granata. Ci è riuscita  a tratti, proponendosi spesso in avanti con il duetto Stoian – Capuano.  Soprattutto il primo si è reso pericoloso con i suoi scatti e i suoi dribbling  mandando in affanno soprattutto Darmian e Glik ma tutto sommato alla fin dei conti Benussi non si è mai dovuto sporcare i guantoni (zero parate) uscendo dal campo dopo 94 minuti lindo e pulito come  quando ha iniziato la partita. Il Torino invece ha giocato molto sulle ripartenze veloci spesso non sfruttate in pieno. Un quasi ritrovato Iori ha illuminato a fasi alterne il gioco granata, supportato da un infaticabile Vives che non si è lesinato nella corsa e nel fare diga alla difesa granata. Il Manuel regista è in ripresa e le sue verticalizzazioni, anche se spesso non precise, hanno mandato spesso in tilt il centrocampo messo su da Torrente.

 

Il mister Ventura sapeva delle difficoltà che il Toro avrebbe incontrato a Bari e si è cautelato con un centrocampo a tre uomini e ha azzeccato la partita. Certamente! E’ un pareggio? Benissimo. Sabaton non bisognava perdere e non si è perso.  Se poi pensiamo ai tre interventi decisivi del portiere Lamanna su punizione  da 40 metri di Parisi, sulla spettacolare mezza rovesciata di Bianchi imbeccato dal tacco  di Antenucci e sul tiro dello stesso Antenucci che ha battuto a rete dopo aver ricevuto palla grazie ad un invenzione di Iori che assistito su schema di calcio di punizione  da Darmian lo ha trovato con un pallonetto chirugico allora capiamo quanto il Toro ha vinto questo pareggio ai punti.  E poi …Antenucci….Volevo davvero dimenticare e non citare questo episodio però è giusto fare critica quando bisogna farla. L’attaccante Mirko  al 36 esimo del secondo tempo si libera  con un bel movimento di un avversario e  si invola  verso l’area avversaria dribbla il primo difensore e poi con due compagni al suo fianco (Bianchi e Sgrigna) al posto di passare la palla si intestardisce  in un altro dribbling fatale tant’è che  perde palla e momento propizio.  Un occasione sprecata che spesso di paga e caro prezzo. Questa  volta è andata bene ma se Antenucci si fosse fatto prendere meno dal’egoismo (ma gli attaccanti  lo sono tutti) forse l’azione  sarebbe stata finalizzata meglio e magari la palla avrebbe gonfiato la rete con conseguente vittoria e tre punti. Certo con i se e con i ma non si va da nessuna parte ma è anche vero che non si possono sprecare certe occasioni d’oro. Si va in serie A però facendo gioco di squadra e il Toro oggi ha giocato da squadra vera in un clima  ambientale tutt’altro che amichevole ma i giocatori granata hanno dimostrato di essere soprattutto uomini di carattere come  Parisi, fischiato dal primo all’ultimo minuto ( vedi vicende legate al calcio scommesse e fino a  prova contraria il giocatore è innocente) ma alla  fine uscito vincitore morale da questa partita contro i suoi vecchi tifosi e realizzatore  di una prestazione  importante  tanto da risultare uno dei migliori in campo per nulla intimidito dai fischi contro. Ecco perché questa squadra andrà in serie A, ecco perché il Torino è sempre primo in classifica con ancora una partita e mezza da recuperare. Un esempio, quello di Parisi, che si sposa in pieno con il carattere del mister che ha riflesso la sua determinazione a tutta la squadra. Il Toro è una squadra vera e la prestazione  contro il Bari lo ha confermato in pieno. Poi ci sta che magari il sottoscritto al mister chiederebbe di vedere giocare almeno una volta, prima della fine del campionato,  Meggiorini e Bianchi , coppia a mio avviso più completa tra tutti gli attaccanti granata oppure di far giocare più spesso Pasquato, giocatore che tecnicamente con Guberti è il più forte dell’intera rosa granata, ma sono opinioni e pareri personali che non devono scontrarsi  con l’unico obiettivo da raggiungere ovvero la massima serie e Ventura sta portando con le sue scelte il Toro dove merita. Quanto è poi prezioso questo pareggio che vale una vittoria lo dimostrano le sconfitte in contemporanea del Verona trafitto inesorabilmente a Crotone e del Sassuolo caduto a Modena contro il Gubbio. 

 

La serie B è davvero un campionato imprevedibile dove non bisogna mai abbassare la guardia anzi è vietato! Così come è vietato pensare che il 25 aprile per il Toro sia tutto facile. Si parte  per giocare 45 minuti con una rete di vantaggio ma guai a pensare di giocare amministrando questo risultato. Il Toro contro la Reggina dovrà giocare per vincere giocando 45 minuti  facendo finta di partire da uno zero a zero, e non pensare di aver già vinto la partita. Tutte le partite adesso sono importantissime le vittorie valgono doppio e le sconfitte pesano il triplo per le squadre  di vetta che per quelle che combattono per non retrocedere per questo motivo sono vietati i cali di tensione. Adesso come adesso, grazie anche a questo prezioso pareggio, il Torino ha dalla sua un vantaggio psicologico non indifferente rispetto alle altre squadre e un calendario tutto sommato meno difficile del previsto ma solo se affronterà ogni partita con la giusta grinta e con la bava alla bocca come se ogni partita fosse decisiva per non retrocedere!